Harvey Weinstein lascia la Miramax. Lo rivela il New York Post secondo il quale l'uscita del super-produttore dalla società da lui stesso fondata nel 1979 con il fratello Bob potrebbe avvenire in settimana. In base a quanto scrive il sito del quotidiano Usa, da mesi Weinstein starebbe negoziando con la Disney (società che controlla la Miramax) ma ad accelerare i tempi sarebbe stato il deteriorasi dei già compromessi rapporti con il capo della casa di Topolino, Michael Eisner (si odono ancora gli echi della lite in seguito al divieto imposto al boss della Miramax di distribuire nelle sale il documentario anti-Bush di Michael Moore, Fahrenheit 9/11). La questione potrebbe arrivare ad una risoluzione anche domani. Se la notizia dovesse essere confermata, il nome di Weinstein andrebbe ad aggiungersi alla lunga lista di persone costrette a chiudere i rapporti con la Disney da quando Eisner ne ha assunto il comando. Restano per il momento avvolti nel più assoluto mistero i termini dell'accordo ma, secondo indiscrezioni, Weinstein starebbe per fondare una sua casa di produzione e la Miramax dovrebbe assumersi l'onere della distribuzione dei film da lui realizzati. Bob rimarrà, invece, alla società da dove attualmente controlla la Dimension Films, che si occupa della produzione di film a basso budget e horror. Una soluzione alternativa potrebbe essere l'acquisto in blocco della Miramax da parte dei due fratelli, ma Eisner ha espresso forti dubbi sulla possibilità che riescano a reperire il capitale necessario. Di certo con Weinstein la Disney perderebbe la sua gallina dalle uova d'oro. La Miramax ha prodotto film come Chicago, Gangs of New York, The Hours e Kill Bill e ha portato al successo in Usa Pinocchio di Roberto Benigni e Il favoloso mondo di Amelie. Nel 2003 il produttore ha anche conquistato il titolo di "Signore delle Statuette" raccogliendo con i suoi film 40 nomination agli Oscar, un fatto senza precedenti per una compagnia fondata per distribuire film a basso costo. Se l'uscita di scena di Weinstein sarebbe un duro colpo per la casa di Topolino, Hollywood e Wall Street non attendono altro. E già si avanzano le prime ipotesi sul post-Miramax del produttore che potrebbe approdare alla MGM o alla Pixar.