(Cinematografo.it/Adnkronos) - L'attrice svedese Anita Bjork, una delle grandi interpreti del teatro scandinavo diretta sul palcoscenico e al cinema dal regista Ingmar Bergman, è morta a Stoccolma all'età di 89 anni. Bjork era considerata "la lady del teatro svedese", protagonista di oltre cento ruoli, molti dei quali diretti da Bergman.
Nel suo repertorio spiccano Euripide, Strindberg, Anouilh, Shakespeare e Genet, spesso rappresentati al Teatro Reale di Stoccolma. Bjork ha recitato in una cinquantina di film e telefilm, esordendo nel 1947 in La furia del peccato di Gustaf Molander, lavorando poi in commedia, drammi e pellicole storiche. Della filmografia di Anita Bjork si ricordano La notte del piacere (1951, conosciuto anche con il titolo di La signorina Giulia, adattamento del dramma di August Strindberg) di Alf Sjoberg, vincitore della Palma d'oro al Festival di Cannes, Donne in attesa (1952) di Bergman, dove compare tra i protagonisti accanto a Eva Dahlbeck e Maj-Britt Nilsson, Gente di notte (1954) di Nunnally Johnson, Il cavaliere di Gerusalemme (1955) di Walter Reisch, Gli amorosi (1964) di Mai Zetterling, Adalen 31 (1969) di Bo Widerberg, che all'epoca fece sensazione, e L'eredità (1979) di Anja Breien.
Nel 1997 ha inoltre lavorato con Bergman per la realizzazione del film Vanità e affanni, dove ha interpretato la parte di Anna Akerblom. Tra i film più recenti Con le migliori intenzioni (1992) di Bille August, dove ha interpretato la parte della regina Vittoria, e Conversazioni private (1996) di Liv Ullmann. L'attrice fu sposata con lo scrittore Stig Dagerman, morto suicida all'età di 31 anni; successivamente ebbe una relazione con lo scrittore inglese Graham Greene.