Addio a Paolo Graziosi. L'attore è scomparso dopo aver contratto il Covid. Aveva da poco compiuto 82 anni.

Nato il 25 gennaio 1940 a Rimini, Graziosi è stato un raffinato e versatile interprete di teatro, cinema e televisione. Nel 1962 Graziosi partecipa al mediometraggio Ginepro fatto uomo di Marco Bellocchio, regista con cui ha lavorato nel suo primo film da coprotagonista, La Cina è vicina (1967), che gli vale la Grolla d'Oro come miglior attore emergente, e in La condanna (1991).

Graziosi debutta sul grande schermo nel 1962 con Gli arcangeli di Enzo Battaglia e, tra gli anni Sessanta e Settanta, si destreggia tra teatro e televisione. Sul palcoscenico è diretto da Franco Zeffirelli (è Mercuzio in Romeo e Giulietta), Franco Enriquez (il cavaliere di Ripafratta in La locandiera), Gianfranco De Bosio (Cesare e Cleopatra) e Eduardo De Filippo (Uomo e galantuomo). U lungo sodalizio con Carlo Cecchi, ma anche gli spettacoli di Luca Ronconi, Pier Luigi Pizzi, Marco Sciaccaluga, Peter Stein.

Sul piccolo schermo partecipa ad alcune importanti produzioni come Il complotto di luglio (1967) e Il processo di Santa Teresa del Bambino Gesù (1967) entrambi diretti da Vittorio Cottafavi, fino ai ruoli da protagonista in Le affinità elettive di Gianni Amico (1979) e Il giovane dottor Freud di Alessandro Cane (1982).

Al cinema interpreta lo scultore Gian Lorenzo Bernini in Galileo di Liliana Cavani (1968) e partecipa ad altri film d'autore come Cuore di mamma di Salvatore Samperi (1969), Cadaveri eccellenti di Francesco Rosi (1976), Buon Natale... buon anno di Luigi Comencini (1989), Una storia semplice di Emidio Greco (1991), Il lungo silenzio di Margarethe von Trotta (1993).

Negli ultimi anni Graziosi viene "riscoperto" dagli autori più importanti del nostro cinema: Paolo Sorrentino lo sceglie per impersonare un inquietante Aldo Moro in Il divo (2008), Pupi Avati lo vuole padre della vittima in Il papà di Giovanna (2008), Mario Martone lo chiama per il ruolo di Carlo Antici in Il giovane favoloso (2014), Matteo Rovere gli offre una bella occasione come fedelissimo meccanico in Veloce come il vento (2016), Matteo Garrone ne fa Mastro Ciliegia in Pinocchio (2019).

Nel 2021 è apparso in Il cattivo poeta di Gianluca Jodice nel ruolo del padre del giovane federale e soprattutto in Tre piani di Nanni Moretti, in cui interpreta un anziano affetto da Alzheimer accusato da Riccardo Scamarcio di comportamenti inappropriati con la figlia. Lo vedremo, prossimamente, in Dante di Avati, dove interpreta il padre del poeta.