Addio a Ken Russell. Il regista britannico, 84 anni, è morto ieri in ospedale, secondo quanto riferito dal figlio Alex, spegnendosi nel sonno. Ne ha dato notizia il sito della BBC.
Nato a Southampton nel 1927, Ken Russell è stato pilota della RAF britannica, poi coreografo e fotografo. Dopo aver diretto alcuni corti, nella seconda metà degli anni '50 entra nella BBC, firmando alcune biografie di musicisti e artisti, tra i quali Debussy e Richard Strauss. L'esordio al cinema è datato 1964, con la regia di Pepe francese, cui faranno seguito Il cervello da un miliardo di dollari (1967), Donne in amore (1969), L'altra faccia dell'amore (1970) e I diavoli (1971). Prima del celebre Tommy, tratto dalla rock-opera degli Who nel 1975, firma Messia selvaggio, Il boy friend e La perdizione.
Il grande successo di pubblico arriverà grazie a Stati di allucinazione (1980), interpretato da William Hurt, ma non vanno dimenticati Valentino (1977), con Rudolf Nureyev impegnato a ridare vita a Rodolfo Valentino, China Blue (1984), Gothic (1986) e L'ultima Salomè 1988), con Glenda Jackson (che proprio grazie a Donne in amore, nel '71, vinse l'Oscar) nei panni di Erodiade/Lady Alice. L'anno successivo è la volta di The Rainbow, con l'attrice ancora una volta diretta da Russell in quello che è considerato il prequel di Donne in amore.
Nel 1991 Russell gira due film, il televisivo Prigionieri dell'onore e lo scandaloso Whore (puttana), che lo stesso regista concepì come "risposta" a Pretty Woman, interpretato da Theresa Russell e incentrato sulla difficile esistenza di Liz, prostituta che racconta la sua vita agli spettatori.
Dal 1995 (Oltre la mente) in poi, Ken Russell si è dedicato esclusivamente a regie di film tv e cortometraggi.