Juliette Gréco è morta oggi a Ramatuelle, località nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra. Figura fondamentale della cultura francese, l'artista, nata a Montpellier nel 1927, aveva 93 anni. Nel corso della sua carriera lunga settant'anni, è stata l'interprete delle canzoni di Raymond Queneau, Jacques Prévert, Léo Ferré, Boris Vian, Serge Gainsbourg e altri autori di culto.

Coinvolta in giovinezza nella Resistenza durante la Seconda guerra mondiale, arrestata dalla Gestapo e internata in prigione, dopo la fine del conflitto Gréco si trasferì a Parigi, dove condusse una vita bohemienne diventanto la musa degli esistenzialisti francesi dell'epoca. Debuttò come cantante nei caffè parigini di Saint-Germain-des-Prés e nel 1949 si legò sentimentalmente a Miles Davis.

Alla fine degli anni Quaranta cominciò a frequentare anche il cinema, esordendo in Les Frères Bouquinquant di Louis Daquin e prendendo parte a film come Nel regno dei cieli di Julien Duvivier, Orfeo di Jean Cocteau, Labbra proibite di Jean-Pierre Melville, Eliana e gli uomini di Jean Renoir, Le radici del cielo di John Huston.

 

In molte produzioni Juliette Gréco partecipò solo in cammei musicali: canta La Fiancée du prestidigitateur in ...e mi lasciò senza indirizzo... di Jean-Paul Le Chanois, C'est de destin qui commande in Occhio per occhio di André Cayatte, L'amour est plus jeune que la mort in La notte dei generali di Anatole Litvak e soprattutto la title track di Buongiorno tristezza di Otto Preminger.

Memorabile la sua interpretazione nel ruolo delle due gemelle Borel in Belfagor ovvero Il fantasma del Louvre, storica miniserie che alla prima trasmissione nel 1965 raggiunse 10 milioni di telespettatori su una popolazione di 48 milioni di cui solo il 40% con televisore. Gréco prese parte anche al remake del serial, il film Belfagor - Il fantasma del Louvre uscito nel 2001.