E' morto Giulio Questi. Regista e scrittore, 90 anni, Questi fu aiuto regista di Valerio Zurlini e Francesco Rosi, per esordire poi dietro la macchina da presa nel 1961 con La prima notte, episodio del film collettivo Le italiane e l'amore. Seguiranno il mondo-movie Universo di notte (1962), poi Nudi per vivere nel 1963, diretto insieme a Elio Petri e Giuliano Montaldo, poi l'episodio Il passo, diretto con Carlo Lizzani e Alfredo Giannetti, nel film Amori pericolosi. E' del 1967, invece, Se sei vivo spara, spaghetti western atipico e violento, con Tomas Milian, che col passare degli anni diverrà un vero e proprio cult (con tanto di citazione da parte di Quentin Tarantino in Kill Bill Vol. 2). L'anno successivo realizza La morte ha fatto l'uovo, con Jean-Louis Trintignant e Gina Lollobrogida. Nel 1972 dirige poi Arcana, film "maledetto" realizzato sempre con il fidato montatore Franco Arcalli e interpretato da Lucia Bosé e Maurizio Degli Esposti. Del 2008, infine, è la raccolta By Giulio Questi, sette cortometraggi usciti in doppio DVD.
Giulio Questi è stato autore anche di alcuni film per la tv, tra i quali Il segno del comando e Il commissario Sarti. Nel 2014, poi, ha esordito come scrittore per Einaudi (Uomini e comandanti, raccolta di racconti in gran parte dedicati alla sua esperienza nella Resistenza, che ha vinto la ventiseiesima edizione del Premio Chiara). Ancora più recente, infine, la pubblicazione di Se non ricordo male. Frammenti autobiografici, a cura di Domenico Monetti e Luca Pallanch, edito da Rubbettino.
Di seguito, la lettera inviata dal Torino Film Festival dopo aver appreso la notizia della morte di Giulio Questi:

Caro Giulio,

è stato un grande piacere e un vero divertimento conoscerti: nei giorni della settimana che hai trascorso a Torino sei stato una fonte di continue scoperte, per il pubblico e tutti noi che ti ascoltavamo, con il tuo senso dell'umorismo e l'abitudine (magnifica) di giocare “al ribasso”, di inserire sprazzi illuminanti di teorie di cinema e di moralità all'interno di racconti e aneddoti, senza prenderti troppo sul serio ma anche senza sminuire mai il tuo lavoro, di scrittore, cineasta, narratore. Che tu avessi humour, cultura e umanità si capiva dai film, lunghi e corti, che hai realizzato, dalle invenzioni con cui hai anticipato decenni di cinema successivo, dalla tua instancabile voglia di raccontare, con parole e immagini, il mondo che vedevi cambiare dall'osservatorio di casa tua. Ma essere partecipi di queste qualità dal vivo è un regalo enorme che hai fatto agli spettatori del Torino Film Festival. Dovunque tu sia adesso, spero ti stia divertendo a riprendere vecchi compagni e irriducibili nemici con la tua camerina digitale. Un grande abbraccio, Giulio!


Emanuela Martini e tutto il Torino Film Festival