“Ho giocato con i piani della realtà, viaggiando ai bordi della coscienza. Mi è venuta voglia di sperimentare diversi generi e nuove avventure formali”. Così il regista Felice Farina parla de La fisica dell'acqua, in sala a partire dal 30 aprile in 60 copie per Iris Film.
Girato nel 2003 e presentato al Festival di Montreal nel 2009, ha avuto una genesi difficile: “Uscire in sala dopo 7 anni è già una vittoria. Felice è stato eroico, poteva rinunciare ma non ha mollato”, dice Paola Cortellesi che interpreta la mamma di Ale (Lorenzo Valvassori), mentre Claudio Amendola, nel ruolo dello zio del bambino, aggiunge: “Per via del fallimento della casa di produzione, La fisica dell'acqua, finanziato con soldi pubblici, è stato fermo per anni. Spesso i film di nicchia sono maltrattati, e così nasce il mio disamore per il cinema: talvolta penso: ”Faccio tv, almeno guadagno di più””.
"E' un thriller-psicologico, che racconta il mondo degli adulti attraverso gli occhi del bambino, dice lo sceneggiatore Mauro Casiraghi: “Realtà, sogni e visioni si mescolano e si confondono in Ale, cosa normale all'età di sette anni”. Sottratto di un'importante verità sulla morte del padre, Ale, compiendo un percorso a ritroso, riuscirà a capire e a spiegare la gelosia e il rancore, che prova nei confronti dello zio-nuovo fidanzato della madre: “Ci siamo posti il problema se un bambino all'età di un anno fosse in grado di ricordare: molti neuroscienziati sostengono di sì, e in più ci sono diverse fonti citabili sulla teoria dell'estensione della memoria”, dice Farina.
Per Paola Cortellesi, La fisica dell'acqua segna il passaggio da attrice comica a drammatica: “Per fortuna! Sarebbe un anatema se si interpretasse sempre lo stesso personaggio!”, mentre Amendola dai Cesaroni televisivi torna al cinema: “Diffido dagli attori che si immedesimano nella parte, perché poi si fatica ad uscirne. Il bambino, invece, è entrato talmente nel personaggio che alla fine gli stavo antipatico veramente!”.