Torna il cinema all'aperto all'Accademia di Francia a Roma con due settimane di proiezioni nei giardini rinascimentali di Villa Medici, da lunedì 30 giugno a venerdì 11 luglio 2008. Quest'anno la selezione dei film è incentrata su due grandi temi: da una parte l'accostamento Tati/Fellini, con l'omaggio a due registi che legittimamente sintetizzano le qualità nazionali delle loro rispettive cinematografie, e dall'altra una rassegna dal titolo Cinemascope in musica, con la proiezione di film che riassumono i tanti modi di servirsi della musica al cinema: dal musical alle grandi colonne sonore. La prima settimana, da lunedì 30 giugno a venerdì 4 luglio, il cinema all'aperto sarà interamente dedicato a due grandi maestri, un regista francese e uno italiano, sulla scia di un dialogo culturale promosso a Villa Medici e che trova una propria sintesi nell'accoppiamento di due cineasti che, con la loro esuberante immaginazione, hanno narrato il costume e lo spirito della società italiana e francese: Jacques Tati e Federico Fellini. Di Jacques Tati saranno proiettati due capolavori della comicità burlesca Mio zio e Le vacanze di Monsieur Hulot. Mentre, di Federico Fellini sarà proposta un'autobiografia romana attraverso quei film che mostreranno la città di Roma negli anni '60 con La dolce vita, negli anni '70 con Roma, negli anni '80 con Intervista. I film della seconda settimana, invece, consentiranno di vedere ed ascoltare i grandi film e le grandi musiche, riassumendo due temi che definiscono appieno la seduzione della visione cinematografica: il cinemascope e le colonne sonore. Dal celebre musical di Cukor E' nata una stella ad una delle più riuscite collaborazioni tra Hitchcock e Bernard Hermann come Intrigo internazionale; dalle struggenti canzoni di Bob Dylan scritte per Pat Garrett e Billy Kid a quelle di Leonard Cohen nel western crepuscolare di Robert Altman I compari. Infine, per chiudere la rassegna di quest'anno, Villa Medici ha l'onore di presentare, dopo la proiezione di Cannes 2008 e in anteprima a Roma, Lola Montès di Max Ophuls nella sua nuova versione interamente restaurata, fedele a quella voluta da Max Ophuls, con i colori, il suono e il formato originali.