“Più di trent’anni fa ero in una piccola discoteca con un amico quando arrivò un ipnotizzatore che cercava qualche volontario. Il mio amico non credeva nell’ipnosi e alzò la mano con aria di sfida. Fu ipnotizzato”, così il regista spagnolo Pablo Berger racconta la genesi del suo nuovo film intitolato Abracadabra. Una commedia ipnotica che mette in scena una casalinga qualunque devota alla famiglia di nome Carmen (Maribel Verdú) sposata con Carlos (Antonio de la Torre) un operaio edile che vive per il Real Madrid. Un giorno, al matrimonio del cugino di Carmen, Pepe (José Mota), un’ipnotizzatore amatoriale, darà una dimostrazione e Carlos, sebbene scettico, si presenterà come volontario. La mattina seguente Carlos comincerà a comportarsi in modo strano: probabilmente qualcosa è andato storto e ora è posseduto da uno spirito. 

Ma lei crede nell’ipnosi? “Non è questione di credere o meno- risponde il regista- L’ipnosi è un fatto scientifico. Ciascuno di noi può sperimentarla quotidianamente. Basta pensare all’autoipnosi quando guidi la macchina e arrivi a casa provi a ricostruire il percorso che hai fatto ma non lo ricordi perché eri immerso nei tuoi pensieri. Questo accade a me, a te, a tutti”. E José Mota, l’attore che nel film interpreta Pepe, il cugino di Carmen di cui è innamorato sin da bambino, aggiunge: “In Spagna solo il 30% della popolazione è sensibile al tema dell’ipnosi. Generalmente si sottopone a questa pratica per lo più la gente famosa”.

Girato nella periferia di Madrid Abracadabra è anche la storia di un risveglio perché Carmen comincerà a sentirsi attratta dal “nuovo” marito, dallo spirito che lo possiede, che è decisamente più gentile e premuroso del suo. “La donna non ha mai conosciuto nulla di meglio nella sua vita e se non fosse per Tito, lo spirito, che la sveglia, avrebbe continuato a condurre la stessa vita di sempre. Per sintetizzare lo stato della donna nel film è: svegliati, prendi coscienza della tua vita e prendila in mano. Apri gli occhi e impara quanto è importante il dono della vita”, dice Mota. E Berger: “Bisognerebbe porsi una domanda: il 70% delle coppie vive una vita di merda? Penso di sì. E spesso la difficoltà economica impedisce il riscatto. La vita è meravigliosa, ma troppe volte siamo portati a viverla e accettarla così come è”.

Abracadabra è un film molto diverso dal suo precedente Blancanieves, che è stato il rappresentante ufficiale della Spagna per il miglior film straniero agli Oscar del 2013: “Il primo è una commedia nera, mentre il secondo è un melodramma gotico. Mi affascina la tragicommedia e la commedia italiana. In questo film affronto diversi temi: la violenza, il maschilismo e le infermità mentale come la schizofrenia. La mia sensibilità a questo tema nasce perché ho vissuto direttamente in famiglia questa malattia”, conclude il regista.