“Abbiamo chiesto ai giovani di tutta Italia, e non solo, di raccontarci quale sarà il futuro di Milano. Ci piace sognare, progettare e allora abbiamo lanciato questo contest”. Così mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, presenta il progetto culturale Il Futuro di Milano, realizzato dalla FEdS per l’iniziativa Giardini d’Inverno di China Investment, società cinese che investe in Italia per costruire case di livello a Milano.

Davide Milani, Presidente FEdS - Foto Giuseppe Vitale

L’incontro si svolge nella Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior al Lido di Venezia. Modera Elisabetta Soglio, giornalista del Corriere della Sera.

Il contest ha coinvolto giovani filmaker a cui è stato chiesto di raccontare, con video tra i trenta e i novanta secondi, i cambiamenti della metropoli milanese e di immaginare la città tra vent’anni. I partecipanti hanno messo in evidenza l’innovazione, il cambiamento architettonico, sociale ed urbano, oltre al rispetto per la tradizione, per il passato e per la solidarietà.

Tra i numerosi cortometraggi in gara, ne sono stati selezionati diciannove e, tra questi, la giuria, presieduta dall’attrice Maria Grazia Cucinotta, ha decretato i tre vincitori:

  • Tutti gli altri colori diretto da Riccardo Petrillo e scritto da Susanna Rizzi;
  • Jacqueline di Fulvio Testaverde, co-autori Andrea Angaroni e Francesco Gori;
  • Signs of Change di Richard Duckett.

“Ogni lavoro era colorato e lanciava messaggi positivi. Nei film c’è una visione quasi sempre negativa del futuro, dove il grigio è ovunque e i sentimenti sono proibiti. Qui invece spesso si trova il verde, il colore della vita. Si sente un urlo di speranza”, spiega Maria Grazia Cucinotta.

Viene proiettato, oltre ai tre premiati, anche il Corto collettivo, che è stato realizzato dagli studenti della Scuola di Cinema Luchino Visconti, attingendo dai migliori video che sono stati selezionati. Laura Zagordi, direttore della Scuola, racconta: “L’idea è stata quella di fare una masterclass, e insieme a quattro studenti ci siamo inventati un modo per raccontare una nuova storia con i video che avevamo ricevuto. È stata una bella impresa”.

Infine Maria Grazia Cucinotta ci parla del rapporto tra giovani e settima arte: “Il cinema dovrebbe essere studiato in ogni scuola come materia obbligatoria. È un modo di esprimersi, di conoscersi e di abbattere le barriere. L’impossibile si avvera e tutto sul grande schermo diventa magico”.