“Vorrei che quella della televisione fosse una scelta definitiva”, così commenta il suo ritorno alla fiction Pupi Avati, che terminate da poco le riprese di Un matrimonio, approderà al piccolo schermo per la fine dell'anno. Il regista bolognese ha presentato il suo ultimo film per la tv nella sezione Lavori in corso del Festival di Taormina, rendendo noti i motivi che lo hanno allontanato dal cinema: “Oggi come oggi fare un cinema coerente con quello che ho sempre fatto è moto difficile: il sistema produttivo è sempre più complicato e non c'è più rispetto per quello che il cinema dovrebbe essere, ovvero un bene collettivo. Si scaricano film ovunque, anche sui telefonini ed è anche per questo che le sale chiudono. Con la televisione invece si può ancora tentare di recuperare un rapporto vero con il pubblico, che ti segue e si fidelizza. In questo il grande Rossellini è stato profetico visto che nei suoi ultimi anni di carriera si è dedicato solo a quello”.
Per Avati però il privilegio più grande è rappresentato dai personaggi: “In tv hai più tempo per stare con loro, per sviscerarli, per trasmetterli alla gente”. E di tempo effettivamente il regista ne ha avuto. Il film, per cui sono state necessarie trentasei settimane di lavorazione, si articolerà infatti in sei puntate da 100 minuti l'una e tenterà di raccontare, attraverso la storia di un matrimonio, un pezzo di  società italiana dal dopoguerra in poi. Niente di nuovo verrebbe da dire, ma Avati se lo può permettere. E così per l'autobiografismo, che anche questa volta domina nella storia. Il matrimonio in questione infatti è quello dei suoi genitori, intorno al quale si articolano tutte le altre vicende.
Nei panni della madre ci sarà Micaela Ramazzotti, già protagonista del precedente Il cuore grande delle ragazze, mentre il ruolo del padre spetterà a Flavio Parenti. Ritorni illustri sono poi quelli di Christian De Sica, di Katia Ricciarelli e Andrea Roncato, cui si aggiungono Valeria Fabrizi e Mariella Valentini. Ma instancabile il regista, che solo venerdì scorso ha finito di girare, annuncia già la sua prossima fiction ricoprendola di mistero: “Vi posso solo dire che il soggetto merita a tutti gli effetti l'aggettivo: grande”.