Nel 2002 fu L'appartamento spagnolo, nel 2005 Bambole russe. Oggi, nove anni dopo, torna Xavier (Romain Duris) con il suo gruppo di amiche/amanti (Kelly Reilly, Audrey Tautou, Cécile de France) in Rompicapo a New York, terzo capitolo della saga diretta da Cédric Kaplisch, nelle nostre sale dal 12 giugno con Academy Two in circa 40-50 copie.
"E' passato molto tempo tra il secondo e questo episodio perché abbiamo dovuto aspettare che i personaggi invecchiassero", dice Klapisch, che non nasconde il "grande amore nei loro confronti, per gli attori e per il progetto stesso. Che sin dall'inizio mi ha permesso grande libertà creativa, anche dal punto di vista espressivo, soprattutto per la particolarità con cui portiamo avanti il racconto, con il protagonista che è anche voce narrante di quanto è accaduto o sta accadendo".

L'ormai quasi quarantenne Xavier ha avuto due bambini dall'inglese Wendy (Kelly Reilly), ma la loro unione è arrivata al capolinea. Lei decide di trasferirsi da Parigi a New York per iniziare una nuova vita, lui - che ha ottenuto un buon successo con la pubblicazione di due romanzi (L'appartamento spagnolo e Bambole russe, naturalmente...) - decide di raggiungere la Grande Mela per rimanere vicino ai bambini. Qui ritrova l'amica belga Isabelle (de France), felicemente accoppiata con Ju (Sandrine Holt) e in attesa di un figlio (grazie alla "donazione" dello stesso Xavier) e, poco più avanti, arriverà pure Martine (Tautou), anche lei madre di due bimbi ma sentimentalmente sola... In tutto questo, Xavier deve riuscire a trovare il modo di prolungare la sua permanenza negli States e barcamenarsi con le scadenze imposte dal suo editore per il suo terzo romanzo: Rompicapo a New York...
"Dall'inizio della trilogia a oggi quello che abbiamo fatto è stato in qualche modo seguire la storia di questa generazione che diventa adulta insieme al processo di globalizzazione, dove il concetto di 'mobilità' si presta a diversi livelli di lettura: quella fisica, quella tecnologica, quella sociale e quella dei sentimenti", dice Klapisch, che svela: "Dopo Barcellona e San Pietroburgo avrei voluto ambientare questo episodio in Cina, ma sarebbe stato troppo difficile andare a girare lì, quindi abbiamo optato per New York, città che ti permette di parlare veramente di tutti".

Processo di globalizzazione che, anche alla luce dei recenti risultati elettorali in Francia, sembra stia subendo qualche "rallentamento": "Quello che è successo in Francia e in altre parti d'Europa è forse un sintomo, un segnale derivante da fasce di popolazione che pensano che il ripiegarsi su se stessi possa essere una soluzione, che la globalizzazione, l'apertura all'altro stia spaventando alcune persone", dice il regista, che ricorda: "Quando realizzammo L'appartamento spagnolo, ormai 13 anni fa, c'era una grossa speranza sull'Europa unita, speranza che voleva allontanare tutti quei conflitti che avevano caratterizzato il Vecchio Continente in precedenza. Oggi non è più così, quella speranza si è affievolita. Ma credo che la vera forza dell'Europa vada ricercata nella sua stessa natura, vecchia e nuova allo stesso tempo".
E il prossimo capitolo delle avventure di Xavier & Co. dove sarà ambientato? "Non so ancora se ci sarà un altro capitolo, magari tra 10 anni, chi lo sa. Vediamo come sarà cambiata, se sarà cambiata questa Europa", conclude Klapisch.