"Abbiamo effettuato enormi ricerche prima di girare il film. Ci siamo ispirati a numerosi casi di abusi sessuali riportati dagli organi di stampa. I bambini sono comunque le vittime, anche quando l'abuso è solamente presunto, perché soffrono il fatto di aver mentito per soddisfare le richieste degli adulti. In Danimarca c'è un detto secondo il quale solamente i bambini e gli ubriachi dicono sempre la verità. Ovviamente non è così". Thomas Vinterberg torna a Cannes, in concorso, 14 anni dopo lo shock portato con Festen: stavolta al centro del suo nuovo, non meno esplosivo lavoro, Jagten (The Hunt), c'è un uomo (Mads Mikkelsen) che sta provando a ricostruirsi una vita dopo il divorzio. Lucas, questo il suo mome, ha da poco un nuovo lavoro nell'asilo nido locale. Inizia anche a frequentare una collega e sta finalmente ritrovando un rapporto con il figlio adolescente, Marcus. Si avvicina il Natale, e con le prime nevi anche una piccola bugia può diffondersi in maniera letale, come un virus. La piccola Klara, figlia dei suoi più cari amici, accenna alla maestra di qualcosa che la vedrebbe coivolta con Lucas. Qualcosa di osceno, di irrimediabile. Basta il sospetto, l'uomo è tagliato fuori da tutto: l'intera comunità si ritrova unita, tutti (o quasi) sono contro di lui. La caccia sta per avere inizio.
"Il film è ambientato in un piccolo centro danese, dove le notizie corrono veloci, si diffondono come un virus - dice ancora Vinterberg -. Se vogliamo è lo specchio di quello che oggigiorno accade nel mondo, trasformato da Internet in un piccolo villaggio pieno di rumours".
Per la prima volta diretto dal regista di Dear Wendy e Submarino, Mads Mikkelsen riconosce che il personaggio che interpreta "ama profondamente i bambini, ma questo amore lo porterà a conoscere una paura profonda. Il film non vuole rinnegare il fatto che esistano, purtroppo, innumerevoli casi di pedofilia: si concentra su un adulto vittima di una caccia alle streghe. E' questo il senso del lavoro di Vinterberg".
Il film, ancora senza distribuzione italiana, è stato finora tra i più applauditi in concorso dalla stampa internazionale.