Il centro di Berlino, a due passi dalla storica Potsdamer Platz che ha visto tutte le trasformazioni della città, accoglie stasera l'ultima meraviglia firmata Peter Jackson. E' La desolazione di Smaug, ovvero il secondo capitolo delle avventure del giovane Bilbo Baggins, tratto da The Hobbit di J.R.R.Tolkien. Per l'occasione gran parte del cast è arrivato nella capitale tedesca, per la premiere europea del film, già inserito tra i 10 film dell'anno dalla classifica di Time. Per l'occasione il Sony Center è stato invaso da una collina di monete d'oro, tra le quali si intravedono gli occhi dell'enorme e terribile drago Smaug, il nemico da combattere. In questo secondo capitolo della nuova trilogia, scritto da Jackson insieme alla consolidata squadra Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo De Toro oltre allo stesso Jackson, il regista segue le vicende di Bilbo e dei 13 nani chiamati a riconquistare il loro Regno perduto di Erebor, ormai nelle mani di Smaug, l'enorme drago che ha rubato il loro tesoro. Sulla strada incontreranno Orchi ed Elfi - tra i quali riappare anche Legolas, vecchia conoscenza della saga del Signore degli Anelli, che ritroviamo anche in questa trilogia prequel, ambientata una sessantina di anni prima di quella della Compagnia dell'anello. Ma gli Elfi sono immortali, e lo sembra anche Orlando Bloom che torna nel ruolo “e sono riuscito a rientrare anche nel costume”, rivela.
Jackson - forte ormai dell'amore incondizionato che i fan di Tolkien hanno per lui - si è permesso anche qualche licenza poetica. E così tra gli Elfi compare Tauriel, capace con il suo arco e le frecce di frenare gli odiati Orchi. Lei è Evangeline Lilly, amatissima star di Lost: “Ero una fan si da bambina dei libri di Tolkien, ma diventare Tauriel è stata una bella sfida. Sono arrivata sul set con la mia bambina nata solo tre mesi prima e soprattutto nei combattimenti - disegnati come coreografie - ho dovuto faticare. Ma ero felice, penso che la Terra di Mezzo sia il luogo ideale in cui da bambina avrei voluto rifugiarmi”.
Sulla strada per Erebor, Thorin Scudodiquercia (interpretato da Richard Armitage, nella realtà altissimo) e la sua compagnia dei nani troveranno altri personaggi e situazioni, grazie alle quali Jackson può dare corpo all'immaginazione di Tolkien, creando l'uomo che si trasforma in Orso, Beorn, i ragni giganti che imprigionano la compagnia in una fitta ragnatela, pensando di mangiarsela, o gli abitanti del villaggio del Lago dove fa la sua comparsa il personaggio di Bard (Luke Wilson), che vuole soprattutto salvare la sua famiglia e teme la furia di Smaug.
“Non avevo mai lavorato su un set così - racconta Evans - abbiamo ricostruito lì dentro anche il lago che bisogna attraversare sulla strada per la Montagna nelle cui viscere si trova Smaug, attorniato dalle montagne d'oro che ha rubato al Regno”. In quel mare d'oro si confronteranno Smaug e l'hobbit Bilbo, “anche se nella realtà non ho mai recitato con Benedict Cumberbatch che interpreta il drago - rivela Martin Freeman, alias Bilbo - è una sorpresa anche per noi vedere cosa il film è diventato grazie alla post produzione”. Per l'occasione si è ricomposta una delle coppie di maggior successo della tv britannica degli ultimi anni, visto che Freeman è Watson e Cumberbatch l'ultimo Sherlock Holmes. E da bravo perfezionista, Cumberbatch si è studiato i rettilari dello zoo di Londra per acquisire i movimenti sinuosi di Smaug al quale ha poi prestato la voce e le espressioni, grazie alla tecnica della motion capture. Nella fredda serata berlinese, attesi centinaia di fan: tra questi ne verranno scelti una ventina all'ultimo minuto perché possano entrare a vedere l'anteprima europea del film che in Italia uscirà giovedì prossimo, 12 dicembre, distribuito da Warner Bros. in 700 copie.