“Querido Fidel” scrive ogni mese Emidio (Gianfelice Imparato), attempato comunista napoletano, dal tinello di casa che ha trasformato in un’eccentrica roccaforte del socialismo reale… E quel che è strano è che il “comandante” gli risponda. Ogni mese. Direttamente dall’Avana. Perfino in quelle settimane del 1991, quando in periodo especial e con la protettiva Unione sovietica prossima alla dissoluzione, anche il baluardo caraibico del comunismo mondiale sembra avere i giorni contati… Una corrispondenza autoconsolatoria? Una mitomania?

Querido Fidel è il titolo dell’opera prima di Viviana Calò, giovane regista napoletana con residenza a Tenerife, in anteprima mondiale domenica 26 settembre (con replica il giorno dopo) a “ItaliaFilmFest”, sezione competitiva del Bif&st 2021-Bari International Film Festival, con la direzione, storica, di Felice Laudadio.

Prodotto dalla stessa regista (con la sua Teleaut Produzioni), da Davide Mastropaolo (Audioimage) e da Dario Formisano (eskimo), in collaborazione con la colombiana Malintzin 14 e con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Campania e della Regione Lazio, il film è anche interpretato da Ninni Bruschetta, Marco Mario De Notaris, Antonella Stefanucci, Valentina Acca, Marcella Spina, Agamenòn Quintero e da Alessandra Borgia, fedele e compassionevole moglie del bislacco protagonista e deus ex machina dell’intreccio.

Oltre che dal citato Gianfelice Imparato (in questi giorni sul grande schermo in Qui rido io e in tv tra I bastardi di Pizzofalcone), rivoluzionario giammai pentito che vediamo, abito e stivali militari, sigaro d’ordinanza, attraversare vicoli e lungomare della sua città, Napoli, inseguendo improbabili attentati all’imperialismo. Tollerato dai vecchi compagni, ormai anch’essi, sulla via di un irreversibile cambiamento e irriso da un figlio che a dispetto, del nome, Ernesto (come il Che), insegue invece un sogno e un tenore di vita decisamente yankee.

"L’idea centrale del film è molto semplice", dice la regista Viviana Calò. "Che succederebbe se un uomo decidesse di vivere il proprio quotidiano, seguendo esclusivamente i propri ideali? Il protagonista della mia storia altro non è che un sognatore, un 'picchiatello', che vive l’eterno conflitto tra la propria ideologia e la realtà con cui è costretto a confrontarsi tutti i giorni. Questo contrasto si amplifica maggiormente nelle differenze tra generazioni: quella di chi è cresciuto a 'pane e rivoluzione' e quella di chi, i più giovani, sono invece cresciuti nel mito del consumo e del capitalismo".

Querido Fidel è distribuito internazionalmente da Fandango Sales e aspira invece a essere nelle sale e in distribuzione nazionale nel corso del prossimo novembre. "Magari in coincidenza con il quinto anniversario della morte di Castro, con il suo carico di celebrazioni e riflessioni che imporrà a tutto quel popolo della sinistra, e non solo, comunque la pensi sulla singolarissima storia di quel paese contraddittorio e meraviglioso che è Cuba", dicono i produttori.

"Il 25 novembre, che è anche il primo anniversario della morte di un altro sudamericano, forse il più famoso tra i fan di Fidel, Diego Armando Maradona. Che cosa c’entra Maradona con Querido Fidel? Diciamo che è il soggetto di una delle scene più divertenti…".

Al Bif&st 2021 Querido Fidel sarà una delle sei opere inedite di produzione italiana a concorrere per i premi Ettore Scola (migliore regia), Mariangela Melato (migliore attrice), Gabriele Ferzetti (migliore attore), assegnati da una giuria popolare di 24 spettatori coordinata dalla giornalista Antonella Matranga.