Otto milioni e mezzo sono i biglietti venduti nel primo semestre di quest'anno nelle sale cinematografiche che partecipano al progetto Schermi di Qualità. Di questi 4,3 milioni sono stati staccati per film d'essai italiani ed europei, di cui 2,9 milioni per gli italiani. La quota di mercato per i film italiani è pari al 33% del totale, una quota significativa e superiore di circa 6 punti percentuali rispetto alle medie degli anni precedenti.
Sono questi alcuni dei dati presentati oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, presso lo Spazio Incontri Venice Film Market/Industry Office, all'Hotel Excelsior, relativi all'VIII edizione di Schermi di Qualità, iniziata il 1° gennaio 2013 per concludersi il 31 dicembre 2013. I dati prendono in considerazione il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno.
Schermi di Qualità è il progetto speciale voluto dal MiBAC – Direzione Generale Cinema, realizzato dall'AGIS, d'intesa con le associazioni dell'esercizio cinematografico (ANEC, ANEM, FICE, ACEC,) che premia con un contributo economico gli esercenti che raggiungono gli obiettivi richiesti di programmazione di film di qualità italiani ed europei. Degli 803 gli schermi inizialmente iscritti al progetto, attualmente sono 736 quelli che mantengono l'adesione al programma, dato molto positivo considerando che negli anni passati il tasso di abbandono era del 15%, sceso quest'anno all'8% circa. Dei dieci film di qualità più visti negli schermi del Progetto, ben sette sono italiani. Questa la classifica: La migliore offerta; La grande bellezza; Viva la libertà; Educazione siberiana, Quartet; Viaggio da sola; Benvenuto Presidente!; Un giorno devi andare; Anna Karenina; Amanti passeggeri.
Nel corso dell'appuntamento è stata inoltre presentata la ricerca “Schermi di Qualità tra crisi economica e rinnovamento” da Gianni Celata, docente dell'Università Roma Tre, insieme a Rossella Gaudio. La ricerca ha messo in evidenza che gli schermi del Progetto (SdQ) concorrono in maniera sostanziale al box office complessivo, registrando nel primo semestre 2013 circa il 18% delle presenze e il 16,5% degli incassi dell'intero mercato. Nell'analisi fatta risulta, inoltre, che il 76% dei biglietti venduti in SdQ si realizza nei cinema da 1 a 4 schermi. Se queste sale sono il perno valoriale degli SdQ e quindi del cinema di qualità italiano ed europeo, ha rilevato Celata, il loro rinnovamento in termini di strutture, tecnologie e management va sostenuto per innestare un circuito economico, oltre che culturale, virtuoso per la sostenibilità dell'intera filiera cinematografica. Allo stesso tempo le sale devono continuare con più forza su quel tracciato di rinnovamento che passa dal numero degli schermi alla multiprogrammazione, fino alla gestione dell'entertainment in sala.
Alla presentazione di oggi, aperta dai saluti di Nicola Borrelli, direttore generale Cinema del MiBAC, sono intervenuti il presidente del Comitato di Gestione di ‘Schermi di Qualità', Paolo Protti, i componenti del Comitato Maria Giuseppina Troccoli, Direzione Generale Cinema del MiBAC, Lionello Cerri, presidente Anec, Luigi Lonigro, vicepresidente distributori Anica, insieme a Roberto Cicutto, amministratore delegato Istituto Luce-Cinecittà, Cristina Loglio, coordinatrice nazionale del Progetto, e per le regioni Stefania Ippoliti della Mediateca Toscana Film Commission, Nevina Satta della Sardegna Film Commission, e Alessandro Rais della Filmoteca Regionale siciliana.
Per Paolo Protti nel momento di difficoltà che il Paese sta attraversando, e conseguentemente anche il cinema e le sale, Schermi di Qualità rappresenta un'importante elemento di continuità. Molto positivo è il dato relativo all'adesione delle sale al Progetto e alla diminuzione del tasso di abbandono. Schermi di Qualità peraltro contribuisce in modo significativo alla valorizzazione delle opere prime e seconde che vengono finanziate dal MiBAC. Inoltre, secondo Protti, anche se il finanziamento che le singole sale ricevono dal Progetto non è elevatissimo contribuisce ugualmente a generare meccanismi positivi a favore dei film di qualità e della crescita del pubblico.
Maria Giuseppina Troccoli ha definito Schermi di Qualità “un progetto caro al ministero” dimostrato dalla conferma dei contributi. Necessario, secondo la dirigente del MiBAC, apportare alcune modifiche al regolamento che tengano conto dei cambiamenti del mercato. Lionello Cerri si è detto ottimista per il futuro della sala cinematografica e quindi anche per Schermi di Qualità. “La sala – ha detto – sarà sempre più necessaria all'intera industria cinematografica e gli stessi esercenti devono essere convinti di essere un ingranaggio fondamentale del mercato”.