“Quello di Enzo Castellari è un cinema nel segno dell’azione, quella con la A maiuscola”, ha esordito così lo sceneggiatore e critico Antonio Tentori che ieri, 27 aprile, ha moderato la presentazione capitolina tenutasi presso Casa del Cinema dell’autobiografia di Enzo G. Castellari Il bianco spara! (Bloodbuster).  Sala gremita e tanti ospiti d’eccezione tra il pubblico: George Hilton, Antonella Lualdi e Olga Bisera, per citarne alcuni.

“Enzo G. Castellari è uno dei registi più prolifici e versatili di casa nostra. Ha trattato molti generi passando dal poliziesco all’action, dall’horror al cinema di guerra. Una carriera ricca di avventure, proprio come i suoi film, e perfettamente raccontata in questo corposo volume che non elude la sfera privata”, ha proseguito Tentori passando la parola all’autore, che ha dichiarato: “È stata la sfrenata passione per il cinema ereditata da mio padre, Marino Girolami, a darmi la forza e la costanza per proseguire. E se oggi sono qui a presentare la mia autobiografia lo devo soltanto alla passione per questo mondo fantastico che è il cinema”.

Enzo G. Castellari nella sua autobiografia non tralascia aspetti personali e aneddoti mai raccontati come quello anticipato nel corso della presentazione: “Se sono entrato nel cinema è grazie ad Anna Magnani. Mio padre conobbe l’attrice per una serie di circostanze riportate nel libro e lei, come segno di gratitudine, lo indirizzò nel cinema. Io ho seguito le orme di mio padre sui set, e ho appreso il mestiere”.

Franco Nero, interprete col quale il regista ha lavorato in ben 9 film, ha confermato la sfernata passione di Castellari per il suo lavoro, aggiungendo che “è uno degli elementi, pur essendo due persone molto differenti, che da sempre ci accomuna!”.

Il maestro italiano dell’action ricalca l’interesse di Quentin Tarantino per il suo cinema: “Tarantino ha preso un mio film e, sulla base di quella pellicola, ha costruito uno dei suoi titoli più incensati”. Bastardi senza gloria è infatti il diretto erede di quell’Inglorious Bastards di Castellari, che una distribuzione miope rititolò per il mercato nostrano Quel maledetto treno blindato. Enzo è figlio d’arte e ha sempre vissuto di e nel cinema. Quello dei Girolami (con la G. puntata). E la sua autobiografia ne è la prova.