Ci sono gli applausi della critica per il nuovo film di Ron Howard, Cinderella Man, che esce nelle sale americane venerdì 3 giugno. Ispirato alla vera storia di Jim Braddock che, nel periodo della Grande Depressione, per sfamare la famiglia tentò la fortuna con la boxe, il film riunisce il regista e l'attore protagonista, Russell Crowe, di A Beautiful Mind. Cinderella Man - scrive Screen Daily - "è un esempio principe di quel genere di melodramma travolgente che Hollywood, quando non cerca di adescare gli adolescenti con effetti speciali stravaganti, dimostra ancora di poter fare decisamente bene".  "Il film - prosegue il critico John Hazelton - non solo è da annoverare tra i probabili campioni di incasso della stagione estiva, ma va considerato il primo grande contendente per gli Oscar 2005". Accanto al pugile Russell Crowe, troviamo, nei panni di sua moglie Mae, Renée Zellweger: i due attori, sostiene il giornalista, "saranno ancora più importanti per il successo del film fuori dagli Stati Uniti, dove il loro appeal dovrebbe compensare soggetto e temi forse eccessivamente americani". Le due ore e 24 minuti di durata del film sono il risultato della sceneggiatura scritta dall'esordiente Cliff Hollingsworth e dal veterano Akiva Goldsman (già parte del team vincitore dell'Oscar con A Beautiful Mind), con i quali Howard, secondo la Bibbia del cinema Variety, dimostra di condividere "l'approfondita conoscenza dei duri film Warner degli anni '30, che ritraevano la miserabile esistenza della classe operaia e dei suo eroi scalcagnati, e delle pellicole sul mondo della boxe, quali Il grande campione e Toro scatenato". Variety loda anche l'interpretazione di Russel Crowe: "Considerando questa performance insieme a quella di Master and Commander, risulta ragionevole inserire Crowe nella compagine dei primi attori che infondono grande umanità a ruoli classici, da Spencer Tracy a James Stewart. Interpretando Braddock, gli occhi di Crowe non sono mai sembrati così carichi di muta tristezza e ferocia, e il suo linguaggio del corpo spazia dalla stanca disperazione al singolo muscolo guizzante pronto a colpire". Sempre dalla capitale del cinema stelle&strisce, The Hollywood Reporter fa luce sul personaggio interpretato dall'attore australiano: "Nella storia della boxe, ci sono state poche saliscendi commoventi quali la precipitosa caduta e l'altrettanto drammatica ascesa del pugile degli anni della Depressione James J. Braddock. Giustamente soprannominato "Cinderella Man" (Uomo Cenerentola, NdR) da Damon Runyon, Braddock e la sua fortunata svolta diedero un po' di speranza alle dure vite dei suo compagni della bassa working-class americana". Il Los Angeles Times svela, invece, la meticolosità del lavoro di Ron Howard: "Nel preparare Cinderella Man, ha raccolto tutto il materiale fotografico e archivistico di Braddock che ha potuto trovare, come pure documentari del periodo, notiziari della Depressione, film riguardanti la New York degli anni '30, pellicole ambientate nel periodo della Depressione, come Non si uccidono così anche i cavalli? e Ironweed, come pure i film del Neorealismo sulla gente che cerca di sopravvivere".