"Un evento che fa bene a Roma: una città disgregata è pericolosa per tutti, bisogna valorizzare l'identità quale messaggio per gli altri e non in senso antagonista. Tertio Millennio contribuisce a divulgare questi valori: vi dico grazie". Con questo saluto il vicesindaco di Roma Maria Pia Garavaglia inaugura la seconda giornata del convegno del festival del Cinema Spirituale, che dedica l'undicesima edizione al tema "Identità e disgregazione nel mondo contemporaneo". Primo a intervenire alla tavola rotonda è il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura Monsignor Gianfranco Ravasi, che, tra citazioni dotte e profondità di analisi, sottolinea come "identità e disgregazione siano due volti che condividono aspetti negativi e positivi: se con Giorgio Pasquali "chi non ricorda non vive", e la perdita d'identità è perdita memoriale, tuttavia l'identità è anche pericolosa, principio di tutti i fondamentalismi e i nazionalismi: come diceva Gide, "il nazionalista ha un grande odio - gli altri - e un piccolo amore - la patria".". "Viceversa - prosegue Ravasi, che snocciola anche una splendida citazione di Julien Green: "Finché si è inquieti, si può stare tranquilli" - la disgregazione rimanda alla Babele-Babilonia, ma contemporaneamente è una disperata affermazione di pluralismo, molteplicità di fronte al monolitismo: il mondo è un arcobaleno, e non uno stampo freddo in cui calare l'incandescenza dell'antropologia". "Per coniugare identità e diversità - conclude Ravasi - ci vuole il dialogo, ovvero non duello né accordo pacificatore, indistinto, bensì duetto, come nella musica, dove le voci antitetiche del soprano e del basso trovano armonia nella diversità, reciprocamente modulandosi sull'altro". Un'esortazione prontamente accolta dal regista Sergio Basso e tradotta in immagini e suoni nel suo Viaggio di Gesù, "documentario-scommessa che inanella i luoghi evangelici per vedere che ne è oggi". Prodotto da Fidia e RaiCinema, prossimamente disponibile in homevideo e forse trasmesso in tv, "Viaggio con Gesù - dice Basso - testimonia come il dialogo tra persone sia in realtà molto semplice: stupefacente come riusciamo a complicarlo". Accanto all'inviato di Avvenire Giorgio Paolucci, in bilico tra professione sul campo migrante ed esperienza privata, e il critico cinematografico Carlo Chatrian, a intervenire è anche Padre Khalil Samir, professore di teologia all'università San Giuseppe di Beirut, acuto esploratore del mondo cristiano e di quello islamico, in cui "il termine "laicità" è stato coniato solo 30 anni fa, e ancora oggi equivocato, se non rifiutato". Di fronte a un'Europa in declino identitario - conclude Samir - "bisogna opporre al relativismo il discernimento, nella mutua comprensione delle reciproche verità culturali e religiose".