Zombi Holocaust

ITALIA 1980
In un ospedale di New York il prof. Dreylock e la sua assistente Laurie sono preoccupati per le inspiegabili mutilazioni di cadaveri che si verificano. Quando finalmente il colpevole cade nella loro trappola, anziché farsi catturare, preferisce uccidersi ma, prima di morire, mormora una parola incomprensibile: "Kito". E' il dottor Chandler, un medico della Sanitary Section a far luce sul significato: Kito è una sperduta isola dell'arcipelago delle Molucche dove si pratica ancora il cannibalismo. Non resta loro che organizzare una spedizione nelle Molucche, dove si trova Obrero, un caro amico di Chandler. Lì però, Chandler e i suoi si troveranno dinanzi all'orrore e dovranno sfuggire dalle grinfie di un folle e dei suoi esperimenti...
SCHEDA FILM

Regia: Marino Girolami

Attori: Ian McCulloch - Peter Chandler, Sherry Buchanan - Laurie, Alexandra Delli Colli - Susan, Donald O'Brien - Obrero, Dakar - Moloto, Walter Patriarca - Dr. Dreylock, Linda Fumis - Studentessa di medicina, Roberto Resra, Giovanni Ukmar, Franco Ukmar

Soggetto: Fabrizio De Angelis

Sceneggiatura: Romano Scandariato

Fotografia: Fausto Zuccoli

Musiche: Nico Fidenco

Montaggio: Alberto Moriani

Scenografia: Walter Patriarca

Costumi: Tony Randaccio

Aiuto regia: Romano Scandariato

Altri titoli:

La regina dei cannibali

The Island of the Last Zombies

Queen of the Cannibals

Zombies of the Savannah

Dr. Butcher M.D. - Medical Deviate

Le terreur des zombies

Durata: 84

Colore: C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: PANORAMICO - COLORE

Produzione: GIANFRANCO COUYOUMDJIAN E FABRIZIO DE ANGELIS PER GICO CINEMATOGRAFICA, FLORA FILM, FULVIA FILM

Distribuzione: FLORA MARTINO

NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 28/02/2019 HA ABBASSATO IL DIVIETO DI VISIONE DA 18 AI 14 ANNI.
CRITICA
"Se gli zombies vanno di moda sugli schermi di mezzo mondo, perché non dovrebbe approfittarne anche il nostro cinema più commerciale? Aiutato (si fa per dire) da una sceneggiatura delirante del simpatico Scandariato, il vecchio Marino Girolami - che firma americanizzando il suo abituale pseudonimo di Franco Martinelli - dirige nel modo più impersonale possibile, proprio come faceva ai tempi dei suoi filmettini con Claudio Villa" (r.p.)