Vision

Vision - Aus dem Leben der Hildegard von Bingen

2/5
Una monaca-valchiria per Margarethe Von Trotta: in Concorso, tra emancipazione femminile e gioghi stilistici

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GERMANIA 2009
Hildegard von Bingen, decima rampolla di una ricca e nobile famiglia tedesca, è stata promessa a Dio fin dalla nascita e all'età di 8 anni lascia casa sua per essere affidata alle cure delle suore di un Monastero Benedettino. Fin da piccola Hildegard si è accorta di non essere una bambina come le altre e di possedere una forte sensibilità visionaria, ma lo ha custodito come il suo segreto più caro. Tanti anni dopo, quando ormai è una donna adulta esperta di medicina ed è diventata la madre badessa del convento, Hildegard ha una straordinaria visione in cui le viene ordinato di rivelare i messaggi divini di cui è a conoscenza. Nonostante siano in molti a scagliarsi contro di lei e ad accusarla di eresia, è il Papa stesso a schierarsi al suo fianco e a spingerla ad andare avanti. La vita di Hildegard ha una svolta e, fondato un proprio convento, la badessa dà il via a un nuovo modo di vivere la fede profondamente femminista.
SCHEDA FILM

Regia: Margarethe von Trotta

Attori: Barbara Sukowa - Hildegard von Bingen, Heino Ferch - Mönch Volmar, Hannah Herzsprung - Richardis von Stade, Gerald Alexander Held - Abate Kuno, Lena Stolze - Jutta, Sunnyi Melles - Madre di Richardis, Paula Kalenberg - Klara, Annemarie Düringer - Badessa Tengwich, Devid Striesow - Federico Barbarossa, Mareile Blendl - Jutta von Sponheim, Vera Lippisch - Gunhild, Tristan Seith - Monk, Nicole Unger - Ursula

Sceneggiatura: Margarethe von Trotta

Fotografia: Axel Block

Musiche: Christian Heyne

Montaggio: Corina Dietz

Scenografia: Heike Bauersfeld

Costumi: Ursula Welter

Effetti: CA Scanline Production Gmbh

Durata: 111

Colore: C

Genere: BIOGRAFICO DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARKUS ZIMMER PER CLASART FILM, DEGETO FILM, TELE MUNCHEN FERNSEH, CELLULOID DREAMS

NOTE
- IN CONCORSO ALLA IV EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA (2009).
CRITICA
"Margareth von Trotta è una importante attrice e regista del cinema tedesco, sempre molto impegnata. 'Vision' sembrava promettere un suo interessamento al misticismo cattolico. (...) Dopo un'ulteriore, gravissima crisi Hildegard annuncia che andrà a predicare al popolo. Qui il film chiude. Ci viene così a mancare il momento del dialogo con il prossimo. Rimane solo in primo piano il senso di autorità della badessa che Margarethe von Trotta considera un riflesso della cura degli affari mondani del clero. La compassione pare assente nella misura tedesca resa da un'attrice dai lineamenti severi: Barbara Sukowa. Un incontro nutrito di affetto e comprensione nutre al contrario." (Francesco Bolzoni, 'Avvenire', 22 ottobre 2009)

"Una sensualità transgender attraversa il film, nei corpi che sfuggono le vesti pesanti, i baci sulla bocca, la frenesia del monastero come un centro multiculturale, il rapporto di forza con il papato... Hildegard, la badessa filosofa, sceglierà alla clausura il viaggio, e passerà «all'esterno-giorno» in sella al suo cavallo. Buona visione." (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 22 ottobre 2009)

"Con 'Vision' di Margarethe von Trotta torniamo a un cinema classico, austero, di forte valore didattico. Il film racconta la vita di Hildegard von Bingen, badessa tedesca dell' undicesimo secolo, poetessa, musicista, visionaria, infaticabile paladina dei diritti della fede e delle donne, in anni in cui non era certo facile combattere contro lo strapotere maschile ed ecclesiastico. Un film più importante che bello, illuminato però da una grande Barbara Sukowa nel ruolo principale." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 22 ottobre 2009)