Vip, mio fratello superuomo

ITALIA 1968
Fin dai primordi dell'umanità, la famiglia dei Vip - esseri invincibili e dotati di facoltà eccezionali - ha svolto un'intensa attività a favore dei deboli e degli oppressi. Gli ultimi esponenti della famiglia sono i due fratelli Supervip e Minivip: il primo, bello e invulnerabile, è un autentico campione della schiatta, mentre il secondo, rachitico e complessato, non fa certo onore alla sua gente. Allorché Minivip cade prigioniero di Happy Betty, una diabolica donna che si accinge a conquistare il mondo mediante le suggestioni di un cervello elettronico, Supervip accorre subito in aiuto dell'incauto fratello. L'incontro con una dolce fanciulla distrae però dalla sua missione il superuomo che cadrebbe egli stesso vittima della perfida Happy Betty se non intervenisse provvidenzialmente il bistrattato Minivip. Uniti, i due fratelli riescono a distruggere l'organizzazione di Happy Betty, sventando così un grave pericolo per l'umanità.
SCHEDA FILM

Regia: Bruno Bozzetto

Soggetto: Bruno Bozzetto

Sceneggiatura: Bruno Bozzetto, Attilio Giovannini, Guido Manuli

Fotografia: Luciano Marzetti

Musiche: Franco Godi

Montaggio: Luciano Marzetti, Giancarlo Rossi

Scenografia: Giovanni Mulazzan

Effetti: Giancarlo Rossi - effetti sonori, Luciano Marzetti - riprese effetti speciali

Collaborazione alla regia: Attilio Giovannini

Durata: 79

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR TECHNICOLOR

Produzione: BRUNO BOZZETTO

Distribuzione: CINERIZ - VIVIVIDEO

NOTE
- PROIEZIONE SPECIALE AL 71. FESTIVAL DI LOCARNO (2018).
CRITICA
"Bozzetto (...) con caparbia volontà ha portato a termine (...) questo 'Vip', costato quasi tre anni di faticoso lavoro, (...) che può essere letto come una satira feroce contro i condizionamenti imposti dalla società dei consumi che provocano la massificazione dell'uomo, a cui si fa riferimanro non più come a un individuo ma come consumatore e basta (...). Bozzetto ha vinto nel tratteggiare i suoi perosonaggi, tra i meglio riusciti nwel mondo dei caroni animati." (Nedo Ivaldi, "Film Mese", 23/24 dicembre 1968)

"Un 'cartoon' realizzato con arguzia grafica, ricchezza di colore e senso del ritmo. Parodia e satira sono felicemente indirizzate a colpire la società dei consumi, il condizionamento dei mass-media e l'alienazione delle masse." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 73, 1972)