Vampiro a Brooklyn

Vampire in Brooklyn

USA 1995
Maximillian, ultimo rappresentante dei vampiri superstiti, giunge a Brooklyn, perché sa che esiste qui Rita Veder, unica donna-vampiro in circolazione. Maximillian - sbarcato in città su di una misteriosa nave con a bordo molti morti dissanguati - è un essere potente che può trasformarsi in ciò che vuole ed è deciso a trovarla. Rita esiste davvero e lavora al dipartimento di polizia della città, ignorando peraltro il singolare legame di sangue originario. Frattanto Warren Justice, un collega di costei che le fa una corte discreta, perché Rita è bella e vitalissima, incomincia ad indagare su quella nave. Lo smodato desiderio di Maximillian crea incontri pericolosi per la donna (che ne è affascinata) e per la coppia, mentre intanto vari uccisi vengono ritrovati dissanguati dalla inesorabile fame del vampiro che insidia gli umani; si trasforma in un farneticante pastore; appare e scompare in nuvole di fumo, sconvolgendo con il suo sguardo coloro che avvicina. Per il possesso di Rita, con l'aiuto di Julius, uno spirito che vaga intorno ai cadaveri, ogni mezzo e trucco viene escogitato, finché a lei pure non si allungano i denti canini e si manifesta la fame di sangue umano, unico alimento dopo il morso al collo delle vittime. Mentre Justice continua le sue indagini e tenta di proteggere la malcapitata, Maximillian impazza per la città. Ma alla resa dei conti questi muore, dopo che ha barbaramente ucciso la più cara amica di Rita, cedendo davanti alla energia di Justice.
SCHEDA FILM

Regia: Wes Craven

Attori: Eddie Murphy - Maximillian, Angela Bassett - Rita, Kadeem Hardison - Julius, Joanna Cassidy - Dewey, Mitch Pileggi - Tony, Zakes Mokae - Zeko, Messiri Freeman - Eva, Simbi Khali - Nikki, Wendy Robie - Zealot, Jsu Garcia - Anthony, Jerry Hall - Donna nel parco, John Witherspoon - Silas

Soggetto: Charles Q. Murphy, Eddie Murphy, Vernon Lynch

Sceneggiatura: Michael Lucker, Charles Q. Murphy, Chris Parker

Fotografia: Mark Irwin

Musiche: J. Peter Robinson

Montaggio: Patrick Lussier

Scenografia: Cynthia Kay Charette, Gary Diamond

Arredamento: Bob Kensinger

Costumi: Ha Nguyen

Durata: 105

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI

Produzione: EDDIE MURPHY, MARK LIPSKY PER EDDIE MURPHY PRODUCTIONS, PARAMOUNT PICTURES

Distribuzione: UIP - CIC VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO/APRILE 2002
CRITICA
"Eddie Murphy, produttore, protagonista, sceneggiatore insieme con i suoi fratelli Charles Murphy e Vernon Lynch jr., ha realizzato un film fatto in casa, sconclusionato, incerto tra horror e comicità, incapace di far ridere come di mettere paura: pazienza, non è la prima volta che l'avidità di soldi, il cinismo o la presunzione nel supersfruttamento di se stesso portano la star nera a brutti risultati. Stupisce invece che il regista sia Wes Craven, ex professore, gran maestro dell'horror, creatore di Freddy Kruger nel primo film della serie Nightmare, autore di classici del genere come L'ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi e Sotto shock: "Ho sempre desiderato fare un film comico", ha dichiarato, ma l'occasione non era quella buona o forse anche lui aveva semplicemente bisogno di soldi." (La Stampa, Lietta Tornabuoni, 25/5/96)

"Tra risate mancate e pathos assente, che mostrano quanto sia difficile ridar vita a un mito inflazionato persino nelle caricature, si fa ricordare la sequenza iniziale, che ci mostra un cargo entrare nel porto di New York, travolgere sulla sua strada e sbriciolare ogni imbarcazione che incontra, per finire poi a sbattere contro un molo di Brooklyn - l'ideale melting-pot dove persino i vampiri possono trovarsi immediatamente a casa. Anche se Brooklyn non è Wisborg, il vecchio fascino della nave di Nosferatu funziona ancora." (La Repubblica, Irene Bignardi, 27/5/96)

"Eddy ti presento Freddy. Ovvero Eddy Murphy incontra Wes Craven, l'inventore di Freddy Kruger, l'antieroe onirico della saga di Nightmare. Ma evidentemente i vampiri, sdoganati dalla celebre intervista, non addentano più il botteghino, mollano la presa e la buttano sul ridere; dopo l'anemico Dracula morto e contento di Mel Brooks, anche il film di Craven propone un succhiasangue burlesco, grottesco e, per di più, afro-americano, proprio come il Blacula, quella vecchia pellicola demenziale degli anni Settanta con William Marshal, vampirizzato da Nosferatu in persona e sbarcato a Los Angeles." (Il Messaggero, Fabio Bo, 31/5/96)