Valentín
ARGENTINA, OLANDA, FRANCIA, ITALIA, SPAGNA - 2002
Buenos Aires, anni '60. Valentin è un bambino di nove anni che vive con la nonna da quando la madre lo ha abbandonato. Anche suo padre lo trascura, è un dongiovanni e lo usa solo per attirare l'attenzione delle ragazze. Tra queste c'è Leticia, l'ultima conquista, che diventa buona amica di Valentin. Ma l'unico sogno del bambino è quello di vivere in una famiglia unita e farebbe di tutto per realizzarlo...
- Regia:
- Attori: - Valentín, - Nonna, - Zio Chiche, - Padre, - Leticia, - Rufo, - Dott. Galaburri, - Uomo al bar, - La maestra, - Roberto, - Sacerdote, - (non accreditato)
- Soggetto: Alejandro Agresti
- Sceneggiatura: Alejandro Agresti
- Fotografia: José Luis Cajaraville
- Musiche: Luis Salinas, Paul M. Van Bruggen (Paul M. van Brugge)
- Montaggio: Alejandro Brodersohn
- Scenografia: Floris Vos
- Costumi: Marisa Urruti
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Altri titoli:
El sueño de Valentín
- Durata: 86'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: 35 MM
- Produzione: CASTELAO PRODUCCIONES, DMVB FILMS, FIRST FLOOR FEATURES, PATAGONIK FILM GROUP, RWA, SURF FILM
- Distribuzione: MEDUSA (2004)
- Data uscita 16 Aprile 2004
CRITICA
"Scritto, diretto e interpretato da Alejandro Agresti, il semiautobiografico 'Valentin' testimonia la grande stagione del cinema argentino. Di più: la sua maturità. Perché in un paese zeppo di autori poco più che ventenni, il 42enne Agresti è quasi un veterano. E del veterano ha la leggerezza, la profondità, la capacità di accostare i toni più diversi. Raccontando una tragedia in chiave di commedia, e parlando di un bambino per alludere a un'intera nazione. Perché non doveva essere facile crescere nell'Argentina degli anni 60. E anche se di Buenos Aires vediamo solo pochi scorci incantati, qualche strada, un bar, una chiesa, dei giardinetti sospesi nella luce calda dell'estate, il prete a messa commemora un coraggioso compatriota morto in Bolivia di nome Che Guevara (e i benpensanti escono dalla chiesa) e anche la nonna, così simpatica (impagabile Carmen Maura), non è certo tenera con quella "puttana ebrea" della madre di Valentin." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 16 aprile 2004)