Uomini e lupi

ITALIA 1956
In un paese dell'Abruzzo si danno appuntamento tutti i cacciatori più bravi per una gara di caccia al lupo. Il premio è di ventimila lire. Arriva Giovanni con la bella moglie e spera di catturare un esemplare vivo per venderlo ad un giardino zoologico. Ricuccio, invece, si spaccia per luparo ma è uno sbruffone più che altro interessato a conquistare le ragazze. La morte di Giovanni e la discesa di un branco di lupi che minaccia il villaggio cambierà ogni cosa.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe De Santis

Attori: Silvana Mangano - Teresa, Yves Montand - Ricuccio, Pedro Armendáriz - Giovanni, Irene Cefaro - Bianca, Guido Celano - Don Pietro, Giulio Calì - Nazareno, Euro Teodori - Amerigo, Giovanni Matta - Pasqualino, Renato Terra Caizzi, Maria Zanoli, Maria Luisa Rolando

Soggetto: Tonino Guerra, Giuseppe De Santis, Elio Petri

Sceneggiatura: Giuseppe De Santis, Gianni Puccini, Elio Petri, Cesare Zavattini, Tullio Pinelli, Ivo Perilli, Ugo Pirro - non accreditato

Fotografia: Piero Portalupi

Musiche: Mario Nascimbene

Montaggio: Gabriele Varriale

Scenografia: Ottavio Scotti

Arredamento: Giovanni Checchi

Costumi: Graziella Urbinati

Aiuto regia: Leopoldo Savona - collaboratore

Durata: 94

Colore: C

Genere: AVVENTURA DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, EASTMANCOLOR

Produzione: GIOVANNI ADDESSI PER TRIONFALCINE, TITANUS

Distribuzione: TITANUS

NOTE
- LA LUNGHEZZA ORIGINALE DEL FILM E' DI 3.300 METRI MA LA PRODUZIONE CHIESE CHE NON SUPERASSE I 2.800 METRI. DE SANTIS RIFIUTO' OGNI TAGLIO E LASCIO' IL LAVORO. MONTAGGIO, MUSICHE E MISSAGGIO NON FURONO SEGUITI DAL REGISTA CHE CERCO' - SENZA SUCCESSO - DI FAR TOGLIERE IL SUO NOME DAI TITOLI. RITENUTO UN REGISTA SCOMODO RIUSCI' A DIRIGERE UN FILM, MA NON ITALIANO, NEL 1957. DAL 1960 - ANNO IN CUI IN ITALIA DIRESSE IL COMMERCIALE "LA GARÇONNIERE" - AL 1972 DIRESSE SOLO DUE FILM.
CRITICA
"Ancora una storia del sud per il vigoroso cinema popolare di De Santis, conoscitore di luoghi e persone e capace di rappresentarli al meglio. Il neorealismo era ormai tramontato, e il regista stava evolvendo verso una solida drammaturgia "rusticana". Molto bravi i protagonisti." (Francesco Mininni, Magazine italiano tv).

"Nel film, che ha soprattutto valore spettacolare, riescono particolarmente interessanti la descrizione dell'ambiente e le pagine corali, come l'attacco dei lupi al villaggio e la lotta che ne consegue. Discretamente efficace la regia, buona l'interpretazione dei protagonisti." ("Segnalazioni cinematografiche", vol. 41, 1956).

"Naturalmente tutte queste considerazioni non hanno niente a che fare col vero scopo che è quello di mettere in piedi un grosso affare finanziario (...) Perciò questi film non sono del regista, ma del produttore. Il regista esegue e firma. In questo caso: f.to De Santis". (Filippo Sacchi, "Al cinema col lapis", Mondadori, 1957)