UNO SPECIALISTA

THE SPECIALIST

AUSTRIA 1999
Catturato a Buenos Aires dai servizi segreti israeliani nel 1960, il criminale nazista Adolf Eichmann viene portato a Gerusalemme. Qui, nell'auditorium della Casa del Popolo trasformata per l'occasione in tribunale, a partire dall'11 aprile 1961 prende il via il processo a suo carico. Dopo otto mesi di dibattimento, il 15 dicembre la Corte del distretto di Gerusalemme, composta da tre giudici israeliani di origine tedesca, pronuncia la condanna a morte. Eichmann ricorre in appello. Il 28 marzo 1962 il giudizio di primo grado viene confermato. Eichmann chiede allora la grazia al Capo dello Stato. Il 31 maggio la grazia viene rifiutata e Eichmann viene impiccato intorno alla mezzanotte.

SCHEDA FILM

Regia: Eyal Sivan

Attori: Yitzhak Raveh - Giudice Piu' Anziano, Bernard Eichmann - L'Accusato, Giddeon Hausner - Il Procuratore, Benjamin Halevy - Giudice Della Corte, Moshe' Landau - Il Presiente Della Corte, Robert Servatius - Avvocato Della Difesa

Soggetto: Eyal Sivan, Rony Brauman

Sceneggiatura: Rony Brauman, Eyal Sivan

Fotografia: Leo T. Hurwitz

Musiche: Jen-Michel Levy, Krishna Levy, Béatrice Thiriet, Yves Robert

Montaggio: Audrey Maurion

Altri titoli:

UN SPECIALISTE, PORTRAIT D'UN CRIMINEL MODERNE

Durata: 128

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO POLITICO

Tratto da: RONY BRAUMAN & EYAL SIVAN TRATTO DAL LIBRO DI HANNH ARENDT "EICHMAN IN JERUSALEM, A REPORT ON THE BANALITY OF EVIL"

Produzione: EYAL SIVAN PER MOMENTO! & ARCAPIX

Distribuzione: ISTITUTO LUCE (1999)

NOTE
I PROTAGONISTI SONO GLI STESSI DEL PROCESSO EICHMAN
RESTAURO IMMAGINI E TRASFERIMENTO SU PELLICOLA 35MM: DUST RESTAURATION
METRI: 3509
SUONO: NICOLAS BECKER
CRITICA
"Dalle 350 ore di filmato del processo ad Adolf Eichmann, che fu responsabile dell'intera organizzazione dello sterminio nazista degli ebrei, Eyal Sivan e Rony Brauman hanno estratto e rimontato due ore di sequenze (...) Sivan ha manipolato fotograficamente l'immagine opaca di questo individuo, sottraendola al passato remoto e restituendola al nostro presente". (Roberto Chiesi, 'Segnocinema', settembre / ottobre 2000)