Una storia sbagliata

3/5
Il ritorno al cinema di Gianluca Maria Tavarelli: sentimenti violati, ribellione politica e mosaico stilistico

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ITALIA 2015
Stefania si mette in viaggio da sola si unisce a una missione umanitaria diretta in Iraq, durante la seconda guerra del Golfo, dove la aspetta una realtà ben diversa da quella che immaginava. Ma soprattutto, Stefania si trova ad affrontare un viaggio dentro se stessa e il proprio passato, scoprendo un'altra femminilità, a lei sconosciuta. In quella terra così diversa e lontana dalla sua, ma al contempo così vicina, riuscirà così a comprendere tante cose, comprese le ragioni che avevano incrinato la sua storia d'amore con Roberto.
SCHEDA FILM

Regia: Gianluca Maria Tavarelli

Attori: Isabella Ragonese - Stefania, Mehdi Dehbi - Khaleed, Francesco Scianna - Roberto, Stefania Orsola Garello, Nello Mascia, Pietro De Silva, Yessmine Ouni, Salima Al Wadi, Jazi Abderrazek, Daniele Pilli, F. Haydee Borelli, Andrea Bruschi, Marcello Montalto, Maurilio Leto, Roberta Bizzini, Massimiliano Davoli, Maria Amato

Soggetto: Angelo Carbone, Leonardo Fasoli, Gianluca Maria Tavarelli

Sceneggiatura: Angelo Carbone, Leonardo Fasoli, Gianluca Maria Tavarelli

Fotografia: Marco Pieroni

Musiche: Pietro Leveratto

Montaggio: Alessandro Heffler

Scenografia: Francesca Bocca

Costumi: Fabio Angelotti

Suono: Mario Iaquone - presa diretta

Durata: 109

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: CARLO DEGLI ESPOSTI, NICOLA SERRA PER PALOMAR CON RAI CINEMA

Distribuzione: PALOMAR DISTRIBUZIONE IN COLLABORAZIONE CON MYMOVIES.IT E DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA

Data uscita: 2015-06-04

TRAILER
NOTE
- FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE CON SOSTEGNO DEL MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO-DIREZIONE GENERALE CINEMA. FILM REALIZZATO ANCHE GRAZIE ALL'UTILIZZO DEL CREDITO DI IMPOSTA PREVISTO DALLA LEGGE 24 DICEMBRE 2007, N. 244. OPERA REALIZZATA CON IL SOSTEGNO DELLA REGIONE LAZIO FONDO REGIONALE PER IL CINEMA E L'AUDIOVISIVO.
CRITICA
"Ispirandosi all'omonima canzone di Fabrizio De Andrè, 'Una storia sbagliata' di Tavarelli, riapprodato al cinema dopo una decennale parentesi tv, allude agli sbagli della Storia quali fatalmente si riverberano nella vita di una coppia di Gela (...). L'assunto avrebbe interesse, ma la progressiva presa di coscienza della protagonista è narrata in base a una contrapposizione passato e presente che risulta troppo meccanica; e la scrittura dei caratteri resta debole." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 4 giugno 2015)

"È una nuova storia di profonda umanità quella che costituisce il sesto lungometraggio di Tavarelli, torinese classe 1964, questa volta a confronto con le differenze/similitudini tra il sentire occidentale e quello arabo. Il punto di vista è univoco e s'identifica con Stefania, giovane dura e scontrosa perché più fragile di quanto lei stessa s'immagini, che accorpa forse l'intero sguardo di noi tutti quando presumiamo di sapere laddove non sempre (neppure col denaro) ci è concesso penetrare. Interessante." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 4 giugno 2015)

"Zoppica parecchio questo dignitoso dramma sentimentale, che avanza, con estrema lentezza, tra una tragica realtà esotica e i gioiosi flasback casalinghi. (...) Ci vuole quasi un'ora per capire tutto. Eccettuata l'improvvisa crisi di Francesco Scianna. Isabella Ragonese sviene due volte: afa o noia?" (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 4 giugno 2015)

"Un viaggio alla scoperta del luogo remoto dove si è spezzato il sogno di un amore, di un angolo di mondo insanguinato così diverso da quello che ci restituiscono giornali e notiziari. Un viaggio nel passato e nel presente, alla ricerca di se stessi, di un po' di pace, di uno sguardo nuovo con il quale guardare la vita che verrà. Con 'Una storia sbagliata' (...), il regista Gianluca Tavarelli affronta un doloroso viaggio di formazione, una presa di coscienza che vede protagonista una donna impegnata della difficile elaborazione di un lutto, in un percorso dove la paura e la rabbia lasceranno il posto alla speranza, al bisogno di condivisione." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 2 giugno 2015)