Una donna pericolosa

A Dangerous Woman

USA 1994
"Sei un miracolo ... come una cosa primitiva che non è mai stata inquinata, una creatura che non è mai uscita dalla jungla. Potresti vivere in un tuo bozzolo di cristallo" (Colin Mackey). Fin da quando era bambina, Martha Horgan è sempre stata una persona diversa. Frances, la zia di Martha, si occupa di lei da anni. Frances è una donna attraente che si è sacrificata per la nipote. Coinvolta in una relazione con Steve Bell, decide di organizzare una raccolta di fondi, innescando una catena di eventi che nessuno sarà più in grado di controllare. Quando Anita, moglie di Steve, scopre della raccolta si precipita nella tenuta cercando lo scontro diretto, e quasi distruggendo la casa di Frances, che decide comunque di portare avanti i suoi piani. Anche nella vita di Martha stanno avvenendo fatti sconvolgenti. Nella lavanderia dove lavora viene accusata dal titolare di aver sottratto del denaro. Tornata a casa, si imbatte in uno straniero. Il giorno dopo, Martha vede Getso, il ragazzo di Birdie, rubare del denaro. Sconvolta, Martha non sa che fare; quando il suo boss mente a un cliente a proposito di un ordine, non riesce a trattenersi e rivela come stanno le cose. John la licenzia in tronco. Colin Mackey ritorna nella casa delle due donne per il lavoro, Frances sente una strana sensazione provenirle da quell'uomo, e gli chiede di andarsene. Poi, rovescia le sue frustrazioni sfogandosi contro Martha che, offesa, se ne va. Per la strada incontra Mackey, che le offre un passaggio. Mackey le chiede informazioni su Frances, e Martha si apre con quell'uomo, poi, scesa dall'auto, incontra Getso. Martha è terrorizzata comincia a gridare, è soccorsa da Mackey, che la riaccompagna a casa. Frances gli intima di uscire dalla sua proprietà ma appena constata l'ottima qualità del lavoro di Mackey, lo assume. Frances prende in giro Martha ma Mackey interviene in suo aiuto, guadagnandosi una seria opzione. Ubriaco, la raggiungerà nella sua stanza, dove faranno l'amore. L'indomani non le rivolge la parola, ma Martha gli risponde di amarlo. Ore dopo, Mackey sorprende Frances, mentre piange sul pavimento della cucina. Mackey riprende a scrivere, e anche Frances torna ad essere la donna che era. Martha nota i cambiamenti e comincia ad essere gelosa. Martha torna da Birdie, sperando di riuscire a farsi consolare. Ma si imbatte in Getso, che le dice che Birdie non desidera incontrarla mai più, Martha reagisce, con un coltello da cucina, ma Getso gli si fa sempre più vicino, più vicino... finchè il coltello affonda nel corpo di Getso. Frances e Mackey accorronno alla stazione di polizia dove Martha è trattenuta. Martha è incinta. Solo Mackey e Martha sanno la verità; Mackey le chiede di mentire, di dire che il bambino è di Getso e che lei lo ha colpito per difendersi dopo che lui aveva tentato di usarle violenza. Di fronte alla onestà di Martha, Mackey capisce che è arrivato il momento di parlare con Frances, di raccontarle tutto con il rischio di perderla. Due anni dopo, Martha esce dalla stanza dove è trattenuta. La sua famiglia è venuta a prenderla, è libera. La sua famiglia: Francis, Mackey. E con loro, la bambina che Martha ha partorito.
SCHEDA FILM

Regia: Stephen Gyllenhaal

Attori: Debra Winger - Martha Morgan, Laurie Metcalf - Anita, Barbara Hershey - Frances, Gabriel Byrne - Mackey, John Terry - Steve Bell, Richard Riehle - John, Viveka Davis - Mercy, Maggie Gyllenhaal - Patsy, Chloe Webb - Birdie, David Strathairn - Getso

Soggetto: Stephen Gyllenhaal

Sceneggiatura: Mary McGarry Morris, Naomi Foner Gyllenhaal

Musiche: Carter Burwell

Montaggio: Harvey Rosenstock

Scenografia: David Brisbin

Costumi: Susie DeSanto

Effetti: Larry Fioritto

Altri titoli:

Dangerous Woman - Una donna pericolosa

Durata: 101

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: romanzo di Mary McGarry Morris

Produzione: STEVEN SPIELBERG

Distribuzione: LUCKY RED - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT

NOTE
- REVISIONE MINISTERO MARZO/APRILE 2001
CRITICA
"Quà e là i suoi casi convincono (Gyllenhaal sa proporsi con accenti plausibili, in una vivace cornice di provincia), ma i viluppi narrativi che li complicano ad arte, i caratteri spesso superficiali dei personaggi di contorno e quell'azione che procede a sbalzi, fitta, ad ogni svolta, di situazioni ingarbugliate, non giovano alla linearità del racconto e, pur inclini a suscitare emozioni forti, in atmosfere quasi turgide, lasciano quasi sempre freddi, come quegli sceneggiati Tv che si dilungano troppo su fatti e persone con l'intento scoperto di moltiplicare le puntate. Debra Winger non poteva fare di più, imbruttendosi, umiliandosi, affidandosi ad una gestualità sempre sciatta e trasandata: la si può lodare per l'impegno quasi ostinato con cui recita, ma non si può non rimpiangere la sua grazia naturale in 'Voglia di tenerezza', nel 'Tè nel deserto' ed anche in 'Ufficiale e Gentiluomo'. Quale scommessa l'ha indotta ad accettare una metamorfosi del genere? La zia è Barbara Hershey, l'uomo che le amerà entrambe è Gabriel Byrne. Tutto sommato un terzetto difficile. E' quasi zoppo." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 22 Marzo 1994)

"Melodrammatico per opportunismo e non per vocazione, il film di Stephen Gyllenhaal, scritto con la moglie Naomi Foner, è debole e scombinato e fa molto rimpiangere le eroine anni '40 di Joan Crawford o Bette Davis. Vi spira dentro un'aria dà America anni '50, da 'Peccatori di Peyton', con dischi fruscianti di vecchio swing mediocri politici in carriera e whisky e relazioni extraconiugali ancora nel ruolo di peccati mortali. Nel personaggio di Martha si condensano tutti i mali del grande paese, compreso l'incesto di famiglia con la zia piacente che fa la rivale. Se e vero che arriva per ogni attore l'ora del Brutto Nevrotico Anatroccolo, che in genere ripaga con l'Oscar (Day Lewis che disegna coi piedi; Dustin Hoffman autistico; Al Pacino cieco; da domani anche il Tom Hanks sieropositivo), la Winger ha avuto il coraggio di imbruttirsi, di far le smorfie e di ingrassarsi, ma per il resto svende una prestazione di alto manierismo, pienamente corrisposta da Gabriel Byrne, l'ex Cristoforo Colombo di Lattuada, che sembra uscito ieri dal corso dell'Actor's Studio." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 20 Marzo 1994)

"Tutto troppo semplificato volontaristico e didattico. Ma è interessante l'ambientazione provinciale americana, e Debra Winger ha avuto coraggio nell'accettare un personaggio più imbarazzante che drammatico: lo recita con bravura mimetica e finezza senza mai strafare anche se non sempre riesce a portare lo spettatore dalla sua parte." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 26 Marzo 1994)