Un mondo perfetto

Living in a Perfect World

ITALIA 2006
Nel Deserto del Chihuahua, in Messico, esistono alcune colonie Mennonite in cui la vita scorre come due secoli fa. In un contesto socialmente e culturalmente chiuso l'arrivo dell'elettricità, però, ha cominciato a sconvolgere un "mondo perfetto". Per il loro rifiuto del progresso tecnologico i Mennoniti più conservatori hanno abbandonato anche quei luoghi che, secondo loro, stavano per essere contaminati ed omologati al resto del mondo. Questo ha dato il via ad un vero e proprio esodo verso uno dei luoghi più isolati della terra: la foresta boliviana. Il film, attraverso testimonianze raccolte tra Messico, Bolivia e Stati Uniti, racconta la storia di Aganetha, Cornelio, Pedro e Jacobo, quattro personaggi provenienti dalle colonie Mennonite di El Sabinal, dove ogni forma di moderna tecnologia è bandita, e di El Capulìn dove, invece, da poco si è iniziato ad accettare alcune innovazioni come l'elettricità, le automobili e il telefono.
SCHEDA FILM

Regia: Diego D'Innocenzo, Marco Leopardi

Sceneggiatura: Diego D'Innocenzo, Roberta Cortella

Fotografia: Marco Leopardi

Musiche: Roberto Gori, Edoardo Bignozzi

Montaggio: Chiara Ronchini

Suono: Luca Bertolin - presa diretta

Durata: 70

Colore: C

Genere: DOCUFICTION

Tratto da: un'idea di Diego D'Innocenzo

Produzione: L'IMMAGINE PER NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL

NOTE
- VINCITORE DEL CONCORSO 'NO BORDERS' DEL NATIONAL GEOGRAPHIC CHANNEL.

- LA VERSIONE ITALIANA È SOTTOTITOLATA E ACCOMPAGNATA DA BREVI NOTAZIONI FUORI CAMPO.
CRITICA
Dalle note di regia: "Il film è stato realizzato in Messico, Bolivia e Stati Uniti e si articola in una sceneggiatura di tipo cinematografico, cioè su azioni e dialoghi dei protagonisti, ma su una realtà documentaristica. Le storie e i personaggi che raccontiamo, e che si raccontano, sono autentici. Il film è stato girato in Plautdietsch, la lingua parlata dai Mennoniti e sparita dall'Europa ormai da circa cinque secoli, e in spagnolo."

I Mennoniti sono i seguaci di una setta anabattista fondata nel 1536 dal pastore olandese Menno Simons. Poiché non accettavano i dettami della Chiesa riformata ufficiale furono perseguitati per decenni, ma si diffusero in tutta l'Europa del nord. Oppositori della gerarchia ecclesiastica, dell'incarnazione nell'Eucaristica, del battesimo dei bambini, del servizio militare e dell'autorità della magistratura civile, accettavano solo l'autorità delle Scritture. Nel 1663 raggiunsero le colonie dell'America del nord dove fondarono piccole e prosperose comunità rurali di lingua tedesca improntate ai principi di non violenza, tolleranza religiosa e libertà di coscienza. Dal 1850, la diffusione dell'inglese e il processo di acculturazione del paese hanno determinato varie divisioni interne. Al giorno d'oggi sono sopravvissute poche comunità tra cui le più importanti sono senz'altro quelle insediate in Messico, Canada e Stati Uniti.