UN AMORE UNA VITA

EVERYBODY'S ALL AMERICAN

USA 1988
In Louisiana, Gavin Gray, divenuto campione del foot-ball americano nel 1956, sposa la giovane Babs Rogers, eletta Miss Magnolia. Sempre osannato dalla folla negli stadi, la sua vita è segnata dai trionfi ottenuti e dalla sviscerata ammirazione e dall'affetto degli amici, tra i quali Edward Lawrence, un mastodontico giocatore, e Donnie, il nipote diciottenne soggiogato dal fascino dei due e segretamente innamorato della zia Babs. Dopo alcuni anni allietati dalla nascita di quattro bambini, mentre le capacità fisiche ed atletiche di Gavin vengono a scemare, Babs, risvegliatasi dal torpore in cui è vissuta, si inserisce nel mondo degli affari gestendo un bar con l'aiuto di Edward che, poco dopo per debiti di gioco, viene ucciso da ignoti. Prigioniero del suo stesso mito, Gavin si fa più pigro: né sembra accorgersi dell'unico incontro d'amore che Donnie, ora titolare di una cattedra all'Università, ha avuto con Babs. Questo l'unico torto che Babs ha fatto in tutti quegli anni al marito che ama (e da cui è riamata), malgrado l'affetto che essa conserva per Donnie. Poi Gavin diventa aiuto istruttore di golf presso il club "Terra turf" e Babs dirige con impegno una catena di ristoranti. In un ultimo nostalgico incontro con i suoi ammiratori, Gavin ha modo di palesare il suo incondizionato amore per il gioco e per Babs.
SCHEDA FILM

Regia: Taylor Hackford

Attori: Jessica Lange - Babs Rogers, Dennis Quaid - Gavin Grey, Timothy Hutton - Donnie, John Goodman - Edward Lawrence, Carl Lumbly - Narvel Blue, Ray Baker - Bolling Kiely, Patricia Clarkson - Leslie Stone, Joseph Meyer - Pep Leader, Savannah Smith Boucher - Darlene Kiely

Soggetto: Frank Deford

Sceneggiatura: Tom Rickman

Fotografia: Stephen Goldblatt

Musiche: James Newton Howard

Montaggio: Don Zimmerman

Scenografia: Joe Alves

Costumi: Theadora Van Runkle

Effetti: Greg Landerer

Altri titoli:

WHEN I FALL IN LOVE

Durata: 128

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Tratto da: DAL ROMANZO DI FRANK DEFORD

Produzione: NEW VISIONS

Distribuzione: WARNER BROS ITALIA (1989) - WARNER HOME VIDEO

CRITICA
"Il pubblico curioso della privacy altrui e fiducioso nel come eravamo troverà nel film materiale per sorridere e rattristarsi a orario continuato, lungo due ore abbondanti, in questa specie di scorribanda sui migliori e peggiori anni della loro vita: di Jessica Lange che, ripetendo dopo la Rossella O'Hara di 'Via col vento' che le donne sudiste sono forti e testarde, riconferma il suo notevole talento, e di Dennis Quaid che è davvero bravo e personale nel tratteggiare il bilancio di un giovane uomo che deve rinunciare al campo di gioco ed entrare faticosamente nei noiosi campi di golf degli adulti, dove gli ultimi eroi raccontano le loro leggendarie imprese. Niente di nuovo sul fronte occidentale cinematografico, anzi, fuorché una svelta impaginazione, il classico professionismo a stelle e strisce, una bella fotografia e il delirio del football americano, ultimo trampolino dell'eroismo individuale prima del cinico avvento dei media." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 9 Giugno 1989)

"Due vite in gioco, tanto per citare un precedente film di Taylor Hackford. Anzi. Due vite e mezzo. Il gioco è quello del football (americano), rude, violento e virile. Le vite piene quelle di Gavin Grey (Dennis Quaid), idolo delle folle e migliore running back sulla piazza, e della sua consorte Babs (Jessica Lange), ex reginetta di bellezza con ambizioni trascurate da Miss America. L'esistenza a metà quella, invece, di Donnie (Timothy Hutton), nipote del campione e studente provetto, segretamente innamorato da quel dì della biondissima compagna dello zio. (…) A Hackford va bene così: che le cose non cambino, che il film imbocchi la strada di un melò tritato dalla retorica e dai cattivi dialoghi, che la love story senza triangolo si nutra di romanticherie, che gli scenari rimbalzino in eccessive ridondanze e che la finzione capitoli nell'ovvio. Le cose funzionavano meglio in Ufficiale e gentiluomo, a tutt'oggi il suo film migliore (tre anni fa, come produttore, ha però realizzato 'La bamba'). Gradevole la colonna sonora." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 20 Maggio 1989)

"Nel passaggio alla sala pubblica non migliora la qualità complessivamente opaca dell'opera, ma prende rilievo la storia d'amore a tre. Quaid ha un nipote, Hutton, che si identifica in lui, lo prende a modello. Logico che s'innamorino della stessa donna e che Quaid la sposi: Jessica Lange è una ragazza burrosa, appetitosa (sul tipo di Elizabeth Taylor), appena eletta reginetta, la moglie ideale di un campione. Ma sarà lei a farsi donna d'affari quando il marito entrerà atleticamente in crisi, e c'è ancora l'ombra di Hutton, sbucato amoroso da una lontana università. Il triangolo può continuare...
L'interesse non era per il regista Hackford ('Ufficiale e gentiluomo') o per i due interpreti, di cui è nota la versatilità; l'attenzione era per Jessica Lange. Ricordate com'era irresistibile nel 'Postino', quando portava Nicholson alla follia? Ricordate com'era dolce in 'Tootsie' e come sapeva portare le sue tutine? Non fate confronti con questo film, anche perché si capisce che il tempo passa per tutti e che la luce troppo viva ferisce i corpi generosi. Qui anche il nudo si celebra in penombra, e lo spogliarello di Jessica in riva al lago potrebbe chiamarsi nostalgia." (Stefano Reggiani, 'La Stampa', 24 Giugno 1989)