U-Carmen e-Khayelitsha

Mirabile rilettura del mito femminile di George Bizet nel Sudafrica contemporaneo. Ritmata con brio dal regista Mark Dornford-May

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SUDAFRICA 2005
Una Carmen ambientata in un quartiere degradato di una città del Sud Africa, Khayelitsha, fatto di vecchie fabbriche, depositi abbandonati, case poverissime.
SCHEDA FILM

Regia: Mark Dornford-May

Attori: Pauline Malefane - Carmen, Andile Tshoni - Jongikhaya, Lungelwa Blou - Nomakhaya, Zorro Sidloyi - Lulamile, Andries Mbali - Bra Nkomo, Zamile Gantana - Capitano Gantana, Andiswa Kedama - Amanda, Ruby Mthethwa - Pinki, Zintle Mgole - Faniswa, Bulelwa Cosa - Mandiswa, Joel Mthethwa - Sangoma, Noluthando Boqwana - Manelisa, Ntobeko Rwanqa - Sergente Mongezi, Sibulele Mjali - Kayza, Bongani Mbato - Mthura, Andile Kosi - Sergente Kosi, Mvuyisi Mjali - Eric, Thandiwe Mesele - Fatty, Otto Ziqubu - Tiny, Thembela James - Manovale, Mzukisi Gqadushe - Manovale, Zoliswa Qumza - Sigaraia, Mpontseng Nyantsa - Sigaraia, Nobapostile Msongelwa - Sigaraia, Dipuo Mogoregi - Sigaraia, Sindiswa Mndela - Sigaraia, Gracious Mbatha - Sigaraia, Fika Majola - Sigaraia, Nandi Mahlangu - Sigaraia, Bongani Bubu - Poliziotto, Zukile Gqadushe - Amico di Eric, Portia Dladla - Sigaraia, Thobeka Bede - Sigaraia, Mvakalisi Madotyeni - Poliziotto, Lusindiso Dubula - Poliziotto, Sanele Mohlomi - Negoziante, Jim Ngxabaze - Fotografo, Ebenezer Sawuli - Disoccupato, Fikile Khuzwayo - Sigaraia

Soggetto: Georges Bizet

Sceneggiatura: Mark Dornford-May, Andiswa Kedama, Pauline Malefane

Fotografia: Giulio Biccari

Musiche: Charles Hazlewood

Montaggio: Ronelle Loots

Scenografia: Craig Smith

Costumi: Jessica Dornford-May

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO MUSICALE

Specifiche tecniche: 16/35 MM (1:1.85)

Tratto da: Ispirato all'opera musicale "Carmen" (1875) di Georges Bizet

Produzione: ROSS GARLAND E MARK DORNFORD-MAY PER SPIER FILMS

Distribuzione: LADY FILM (2006)

Data uscita: 2006-01-13

NOTE
- COREOGRAFIE: JOEL MTHETHWA.

- LA LINGUA XHOSA, DOPO LO ZULU, E' LA SECONDA LINGUA UFFICIALE DEL SUDAFRICA ED E' PARLATA DAL 18% DELLA POPOLAZIONE.

- MARK DORNFORD-MAY, CHARLES HAZLEWOOD E IL CAST ARTISTICO FANNO PARTE DELLA COMPAGNIA TEATRALE 'DIMPHO DI KOPANE', CHE HA RISCOSSO GRANDE SUCCESSO INTERNAZIONALE CON LA TOURNEE MONDIALE DELLA "CARMEN".

- ORSO D'ORO AL 55MO FESTIVAL DI BERLINO (2005).
CRITICA
"Da un lavoro teatrale già portato in tournèe per mezzo mondo dalla compagnia sudafricana Dimpho di Kopane, il film-opera 'U-Carmen eKhayelitsha', primo lungometraggio dell'inglese Mark Dornford-May premiato a Berlino con l'Orso d'Oro, va ben oltre la trasposizione dal monumentale capolavoro di Bizet e la resa estetica di una pellicola che trattiene in sé tutte le suggestioni ma, a volte, anche il corto respiro della scena. L'essenzialità di molte sequenze va di pari passo con la cifra politica del film: la povertà di una Carmen che si muove nel sobborgo-latrina di Città del Capo è infatti un esplicito invito a leggere l'Opera cinematografica come manifesto di un Paese che solo recentemente ha iniziato a risorgere e che per molto ancora rimarrà schiavo del passato. Ma l'operazione è più che vincente. Musicalmente, con una miscela esplosiva che mixa lo spartito di Bizet ai suoni della tradizione sudafricana; nell'impatto visivo tra colori, profumi, balli coinvolgenti; nell'interpretazione, con una prorompente Pauline Malefane-Carmen che regala all'eroina di Mérimée la spavalderia della femmina e l'orgoglio della libertà a tutti i costi." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 13 gennaio 2006)

"Sorprende il 'Bizet' all'africana che nel 2005 vinse a Berlino con l'Orso d'oro a Mark Dormford-May, factotum dell' opera teatrale. Che, cercando di stravolgere con fedeltà, trasferisce i fattacci di sangue della Carmen dai barocchi complessi di colpa cattolici di Siviglia all'hinterland mostruoso di Città del Capo oggi, una no man's land ripresa con forza documentaria (e l'apartheid? Bianchi non se ne vedono). Corretto qua e là il libretto di Merimée, inserita la droga e mutata la scena finale del delitto d'onore, non più nell' arena ma dietro le quinte di un concerto. Stupisce la connessione del tessuto teatral musicale (si parla la lingua xhosa) con innesti di tradizione africana e voci straordinarie: massimo di verità e finzione. È la seconda Carmen africana dopo Karmen Gei, non sempre tutto funziona, ma Pauline Malefane è una presenza inquietante." (Porro Maurizio, 'Corriere della Sera', 13 gennaio 2006)

"Ben poco interessante e competitivo è 'U-Carmen e Khayelitsha', ennesima versione della 'Carmen' di Georges Bizet basata sull'improbabile trasferimento dell'opera in una township del Sud Africa. Il regista teatrale inglese Mark Dornford-May vorrebbe aggiornare la gelosia, la sete di vendetta e l'ossessione erotica della fatale gitana alle prese con Don José immergendole nei travagli quotidiani della formicolante comunità, ma l'unico dato che sopravviverà al pleonastico film è la traduzione dei testi nel dialetto indigeno xhosa (per la musica non c'era nulla da fare)." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 14 febbraio 2005)

"Comprimendo la struttura musicale nelle due ore, contaminandola con spericolati ritmi locali, e grazie ad un mirabile adattamento drammaturgico, la U-Carmen di Pauline Melafane si muove non come un comune mezzo-soprano ma come una spiritosa, grintosa e vitale donna di oggi in cerca d'amore, soldi e libertà, contornata da attori-cantanti emozionati. Il mito ne esce indenne e l'amore di Carmen rimane, in una delle poco parti del testo rimasta giustamente ancorata all'originale, "un oiseau rebelle", con l'avvertimento profetico della sigaraia: "si je t'aime, prends garde à toi"!" (Luca Pellegrini, cinematografo.it, 15 gennaio 2005)