Transsiberian

GERMANIA 2008
Due turisti americani compiono il lunghissimo percorso della ferrovia transiberiana in perfetto stile occidentale da 'turista per caso' ben lungi da capire la realtà sorprendente, vitale e spesso molto pericolosa che scorre sotto il loro naso.
SCHEDA FILM

Regia: Brad Anderson

Attori: Woody Harrelson - Roy, Emily Mortimer - Jessie, Ben Kingsley - Ilya Grinko, Kate Mara - Abby, Eduardo Noriega (II) - Carlos, Thomas Kretschmann - Kolzak, Étienne Chicot - Francese, Mac McDonald - Ministro, Colin Sinton - Funzionario dell'Ambasciata

Sceneggiatura: Will Conroy, Brad Anderson

Fotografia: Xavi Giménez

Musiche: Alfonso de Vilallonga

Montaggio: Jaume Martí

Scenografia: Alain Bainée

Arredamento: Asta Urbonaite

Costumi: Thomas Oláh

Effetti: Jordi San Agustín, Mariano Lieski

Durata: 111

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: 35 MM, CINEMASCOPE (1:2.35)

Produzione: CASTELAO PRODUCTIONS, UNIVERSUM FILM, FUTURE FILMS, LITHUANIAN FILM STUDIOS, TELECINCO CINEMA

NOTE
- IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI BERLINO (2008) NELLA SEZIONE 'PANORAMA SPECIAL'.
CRITICA
"Un regista interessante come Brad Anderson prende un classico del giallo come la transiberiana, lo spoglia di connotati di lusso mettendolo in sincrono a una contemporaneità fatta di commerci di droga e passeggeri derelitti, e ci infila a bordo due turisti americani, tanto sprovveduti quanto capaci di sorprendere. Mescolate il tutto per quasi due ore di proiezione e alla fine vien fuori la fotografia ghiacciata di una peripezia su rotaia che per stanare i suoi continui doppifondi forza il pedale del gas. Tra alcolici compagni di viaggi e colbacchi impellicciati di ambigui detective russi la rotta Pechino - Mosca t'incolla alla sedia in sala, senza per questo aggiungerti nulla di nuovo. Dalla rampa atmosferica torbida e sospesa che accende i metronomi psicologici del crescendo fino ai pilloloni di action-movie con cui si eccita il finale. Ovvero, schema di maniera, the end e poi sì, applausi del pubblico. Lisci come l'olio." (Lorenzo Buccella, 'L'Unità, 11 febbraio 2008)

"Film di inganni e verità nascoste, complicità femminili, maschi pericolosi o adorabili ma che, come il personaggio di Woody Harrelson, americano in viaggio molto 'turista per caso' capiscono poco e nulla di quanto capiti intorno. (...) Anderson costruisce con sapienza le sue sorprese." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 09 febbraio 2008)