Tragico segreto

Undercurrent

USA 1946
Alan Garroway è un uomo che, dopo aver depositato il brevetto del pilota automatico, è diventato molto ricco e famoso ma non è felice. Quello che gli altri non sanno è che l'invenzione non è sua ma se ne è impossessato grazie all'assassinio del vero inventore commesso dopo aver allontanato suo fratello Michael. Questo è il motivo per cui, nonostante la ricchezza, ha perso la pace e la possibilità di essere felice. Quando conosce Ann, la sposa sperando di poter cominciare con lei una nuova vita. La donna, però, ben presto si accorge che in suo marito c'è qualcosa che non va e che lui le nasconde qualcosa. Non credendolo capace di fare nulla di male cerca di scoprire la verità interrogando il misterioso Michael. Per paura che il suo segreto venga scoperto, a quel punto Alan decide di uccidere anche Ann, che ormai ha smesso di amarlo, ma non ha fatto i conti con la sorte.
SCHEDA FILM

Regia: Vincente Minnelli

Attori: Katharine Hepburn - Ann Hamilton, Robert Taylor - Alan Garroway, Robert Mitchum - Michael Garroway, Edmund Gwenn - Professor David 'Dink' Hamilton, Marjorie Main - Lucy, Jayne Meadows - Sylvia Lea Burton, Clinton Sundberg - Mr. Warmsley, Dan Tobin - Professor Joseph Bangs, Kathryn Card - Signora Foster, Leigh Whipper - George, Charles Trowbridge - Justice Putnam, James Westerfield - Henry Gilson

Soggetto: Thelma Strabel

Sceneggiatura: Edward Chodorov, George Oppenheimer - non accreditato, Marguerite Roberts - non accreditato

Fotografia: Karl Freund

Musiche: Herbert Stothart

Montaggio: Ferris Webster

Scenografia: Cedric Gibbons, Randall Duell

Arredamento: Edwin B. Willis

Costumi: Irene

Altri titoli:

Corrientes ocultas

Der unbekannte Geliebte

Lame de fond

Durata: 116

Colore: B/N

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)

Produzione: PANDRO S. BERMAN PER MGM

Distribuzione: MGM

CRITICA
"Questo lavoro rappresenta una determinata tendenza del cinema americano, e si propone di destare nello spettatore un senso d'angoscia, facendo muovere i personaggi in un clima di ossessione. Ci riesce fino ad un certo punto, per merito specialmente dell'ottima interpretazione." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 23, 1948)