TIGERLAND

USA 2000
TRAMA BREVE
Nel settembre 1971 un gruppo di reclute arriva a Fort Polk, in Louisiana, per essere addestrato prima di partire per la guerra del Vietnam. L'ultima settimana di addestramento la passano a Tigerland, una palude molto simile al territorio del Vietnam, dove impareranno a combattere e sopravvivere. Nel gruppo dei giovani appena maggiorenni emerge la recluta Roland Bozz, ribelle antieroe, vero leader naturale, che non nasconde affatto il suo desiderio di evitare di "servire la patria".

TRAMA LUNGA
Nel 1971 la guerra tra Stati Uniti e Vietnam è in pieno svolgimento. Mentre tantissimi giovani americani muoiono nei territori dell'Estremo oriente, altrettanti si preparano a partire. Nel campo di addestramento di Fort Polk, in Louisiana, lo spettro dei combattimenti pesa sulla Compagnia A, secondo plotone di fanteria, che sta per entrare nell'ultima fase di preparazione. I soldati affrontano in vari modi la prospettiva della partenza per il fronte. Jim, volontario, è un aspirante scrittore ed ha sempre un blocchetto di appunti in mano. Miter spera di dimostrare di essere un vero uomo. Cantwell è rassegnato a quello che ormai appare un fatto inevitabile, Wilson non vede l'ora di battersi. C'è poi Bozz, che vorrebbe lasciare l'esercito e organizza azioni di protesta. I suoi comportamenti creano profonde fratture tra i soldati e tra questi e gli ufficiali. Bozz, che conosce la legge, cerca di aiutare quelli che vogliono rinunciare e tornarsene a casa. Niente però è possibile quando si avvicina l'ultima tappa, prima della guerra vera, ossia le esercitazioni conclusive a Tigerland, una zona progettata appositamente a somiglianza della giungla. Qui viene simulato un vero scontro con il nemico, con armi a salve. Tra gli assalitori c'è Wilson, che aveva un conto in sospeso con Bozz e ora ne approfitta per tentate di colpirlo con proiettili veri. Nella confusione che segue, Bozz riesce a ferire Jim con l'arma a salve: così il ragazzo può essere congedato. Finita l'esercitazione, il camion si muove stavolta verso la partenza per il campo di battaglia. Bozz disperde i fogli del diario di Jim: lui lo osserva partire, un po' felice un po' preoccupato.
SCHEDA FILM

Regia: Joel Schumacher

Attori: Colin Farrell - Roland Bozz, Matthew Davis - Paxton, Clifton Collins Jr. - Miter, Tom Guiry - Cantwell, Shea Whigham - Wilson, Russell Richardson - Johnson, Nick Searcy - Capitano Saunders, Afemo Omilami - Sergente Landers, James MacDonald - Sergente Thomas, Keith Ewell - Sergente Oaks, Matt Gerald - Sergente Eveland, Stephen Fulton - Sergente Drake, Cole Hauser - Sergente Cota

Soggetto: Michael McGruther, Ross Klavan

Sceneggiatura: Ross Klavan, Michael McGruther

Fotografia: Matthew Libatique

Musiche: Nathan Larson

Montaggio: Mark Stevens (II)

Scenografia: Andrew Laws

Effetti: Pete Damien, Henry Dando, H. Durk Tyndall, Michael E. Doyle, Kevin Harris

Durata: 101

Colore: C

Genere: DRAMMATICO GUERRA

Tratto da: 16 MM POI GONFIATO A 35 MM

Produzione: REGENCY ENTERTAINMENT - NEW REGENCY PICTURES - KIRCHMEDIA - HAFT ENTERTAINMENT

Distribuzione: MEDUSA FILM

Data uscita: 2001-10-26

TRAILER
NOTE
GIRATO CON UN BUDGET RIDOTTO ALL'OSSO, CON LA MACCHINA A MANO, SENZA STUNTMAN E SENZA STAR.
CONSULENTE TECNICO MILITARE: SERGENTE CAPO CHARLES FAILS.
CRITICA
"Macchina a mano, pellicola sgranata, dialoghi incalzanti all'antica, attori ignoti e perfetti. Con un pugno di dollari Joel Schumacher ha fatto il suo miglior film". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 26 ottobre 2001)

"Girato in meno di un mese, con un budget molto ridotto e un ottimo cast di semisconosciuti, 'Tigerland' ha quel sapore di autenticità ormai sempre più difficile da trovarsi in una produzione americana. In parte, il senso di verità dipende da ciò che si racconta, frutto dell'esperienza diretta dello sceneggiatore Ross Klavan. In parte, da come lo si racconta. Fotografato con cinepresa a spalla 16 mm, dal bravo Matthew Libatique, il film di Schumacher è una specie di 'dogma' americano, ma evoca anche un documentario dell'87 'Dear America - Lettere dal Vietnam', fatto con le riprese cineamatoriali dei soldati al fronte". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 28 ottobre 2001)

"Non è l'ennesimo film di guerra sul Vietnam, ma un divertente e avvincente percorso tra le falle del militarismo. Colin Farrel ha una parte vigorosa, che lo innalza tra i migliori nuovi interpreti . Schumacher riscopre le doti perdute. Né pacifista né guerrafondaio. Giusto". (Silvio Danese, 'Il giorno', 2 novembre 2001)

"Film interessante e stimolante per lo stile documentaristico, estraneo sino a oggi all'eclettico regista di blockbuster, e per il basso budget, che nulla toglie all'impianto spettacolare o psicologico, molto approfondito. La vicenda si svolge in Louisiana dove i giovani arruolati di allora (oggi in Usa si va in guerra solo da volontari) si preparano al conflitto. Incisivo e significativo per stile e contenuti". (Giovanna Grassi, 'Il Corriere della Sera', 9 novembre 2001)

"'Tigerland' è un film sulla guerra contro la guerra che i pacifisti hanno combattuto eroicamente e vinto. (...) Un film mostro, un progetto svitato, dunque, che piacerà molto a pentiti, ex libertari, oggi liberisti fanatici, inebriati di fallocentrismo a stelle e strise": (Roberto Silvestri, 'Il Manifesto', 28 ottobre 2001)

"Con mezzi limitati Joel Schumacher ha realizzato con 'Tigerland' un'opera molto interessante. Non un film di guerra ma un film sulla guerra (...) La regia semplice e scabra, la fotografia e l'illuminazione naturalistiche di Matthew Libatique, il soggetto e la sceneggiatura di Ross Klavan che scrive di fatti sperimentati personalmente, rendono il film per qualche verso simile a 'Streamers' di Bob Altman, quasi una messa in scena anti - kolossal sul palcoscenico dell'atrocità". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 4 novembre 2001)