THE PROMISE

WU JI

CINA 2005
Una bambina rimasta orfana accetta la proposta di una dea che le promette di farla diventare una principessa ambita da ogni uomo che però non potrà mai innamorarsi, altrimenti il suo amore segnerà tragicamente il destino dell'amato. Passano gli anni e la ragazza è diventata una bellissima principessa adorata da tutti gli uomini del regno, ma la guerra imperversa e il Re l'ha promessa al suo nemico, il Duca del Nord. A contendersi il suo amore intervengono anche un eroico generale e il suo coraggioso schiavo, che più volte la salvano dalle granfie del Duca. Riuscirà la forza dei loro sentimenti a sciogliere il fatale incantesimo?
SCHEDA FILM

Regia: Chen Kaige

Attori: Cecilia Cheung - Qingcheng, Jang Dong-Kun - Kunlun, Hiroyuki Sanada - Guanming, Liu Ye - Guilang, Nicholas Tse - Wuhuan, Chen Hong - Gottin, Cheng Qian - Re, Yu Xiaowei - Yeli, Guan Xiaotong, Quian Bo, Li Jing - Madre Di Kunlun

Sceneggiatura: Chen Kaige

Fotografia: Peter Pau

Musiche: Klaus Badelt

Montaggio: Zhou Zing

Scenografia: Tim Yip

Costumi: Masago Kimiya

Effetti: John Chu, Frankie Chung

Altri titoli:

WUJI - LA LEGENDE DES CAVALIERS DU VENT

MASTER OF THE CRIMSON ARMOR

WU JI, LA LEGENDE DES CAVALIERS DU VENT

MO GIK

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO AZIONE FANTASY

Specifiche tecniche: SUPER 35 (1:2.35), CINEMASCOPE

Produzione: BEIJING 21ST CENTURY SHENGKAI, CHINA FILM GROUP, CAPGEN INVESTMENT, MOONSTONE PRODUCTIONS, SHOW EAST

NOTE
- FUORI CONCORSO AL 56MO FESTIVAL DI BERLINO (2006).

- COREOGRAFIE ARTI MARZIALI: WEI TUNG E DIOM LAM.
CRITICA
"Eroi che corrono così veloci da volare, migliaia di bufali lanciati alla carica in un canyon strettissimo, divinità volteggianti a mezz'aria con le vesti, le chiome e perfino i gioielli fluttuanti senza peso. E poi foreste, cascate, palazzi, maschere d'oro, barbari con elmi da vichingo e mazze spropositate come in 'Conan il barbaro', un eroe maledetto che si dissolve nel vento, guerrieri che combattono vorticando come eliche, colori sgargianti mai visti in film ambientati 3000 anni fa, un trionfo di rosa, di fucsia, di rossi volutamente stridenti. Come tutto in questo kolossal più assurdo che delirante, concepito forse per sfondare sui mercati occidentali ma destinato a conquistare sopratutto le sterminate platee asiatiche. Il film più costoso mai prodotto in Cina non sembra poi così caro: 30 milioni di dollari, bazzecole per gli standard hollywoodiani, uno sproposito considerando quelli cinesi. Il problema è che malgrado il titanico sforzo produttivo 'The Promise' di Chen Kaige, già regista di capolavori come 'Terra gialla' e 'Addio mia concubina', resta così sovraccarico da sfociare spesso nel comico involontario. Un film-fumetto a cui hanno collaborato maestri come Peter Pau e Tim Yip, operatore e costumista di 'La tigre e il dragone', ma eclettico, pasticciato, incapace di produrre un racconto avvincente o almeno un'estetica coerente, anche perché i costumi più folli e le coreografie più accurate si accompagnano a effetti digitali poveri e approssimativi." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 febbraio 2006)

"Il regista di 'Addio mia concubina' ha presentato fuori concorso il suo nuovo film, 'La promessa'. È un kolossal ambientato in una Cina medievale attraversata da principi erranti, corti fastose ed eserciti in armi, dove una meravigliosa principessa (Cecilia Cheung), si trova in trappola a causa delle promesse che sul suo destino sono state fatte a tre diversi pretendenti. Le dichiarazioni ufficiali parlano di un investimento di oltre 35 milioni di dollari, il più alto nella storia del cinema cinese, per realizzare questo singolare affresco storico destinato al mercato globale. Prossima tappa per Kaige potrebbe essere un suo vecchio sogno: un film sulla rivoluzione culturale. Egli stesso ha vissuto quel clima oppressivo quando fu costretto a denunciare il padre, noto cineasta, di aver creato 'arte sovversiva'".(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 13 febbraio 2006)

"E' festoso e colorato l'Oriente del film fuori concorso 'Wuji' di Chen Kaige. Come altri colleghi cinesi che parevano consacrati al cinema d'autore, anche Chen (Palma d'oro a Cannes per 'Addio mia concubina') si è lasciato tentare dal wuxia (i film cinesi di cappa e spada), e nel modo più radicale. Tra generali imbattibili, guerrieri più veloci del vento, fanciulle-uccello e principi dotati di arte magiche, il film ha una prima parte vertiginosa: combattimenti che ricordano 'Le cronache di Narnia', ma più coreografati e deliranti; scenografie visionarie, costumi sontuosi e una tecnica cinematografica che toglie letteralmente il fiato. Poi la storia vira al romanticismo, strappa lacrime anche ai cuori di pietra e, alla fine, rilancia con un inno al potere della fantasia." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 14 febbraio 2006)