The Elevator

The Elevator: Three Minutes Can Change Your Life

2/5
Thriller psicologico in ascensore per l'esordiente Massimo Coglitore: storia inverosimile, seduzione latitante

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ITALIA 2013
Jack Tramell, 50 anni, vive e lavora a New York. Single famoso per il suo TV show fa impazzire gli americani. Il set principale è l'ascensore del building dove vive Jack, che si trasforma in luogo di espiazione delle sue colpe. Jack è sospettato da Katherine di aver commesso un efferato crimine ai danni della donna. Katherine è affascinante, autoritaria, cinica, scientifica ma anche a volte spaesata. Katherine blocca Jack nell'ascensore la sera del labour day, lungo week end in cui la città si svuota, e lì cerca la sua vendetta... Ispirato ad una storia vera.
SCHEDA FILM

Regia: Massimo Coglitore

Attori: Caroline Goodall - Katherine, Burt Young - George, James Parks - Jack, Sara Lazzaro - Jane, Katie McGovern - Emily, Niccolò Senni - Irving, Katia Greco - Sarah, Paolo Borzì - Dott. Erguld, Daniel Mba - Robert, Gianfranco Terrin - Fattorino

Sceneggiatura: Mauro Graiani, Riccardo Irrera

Fotografia: Vincenzo Carpineta

Musiche: Stefano Caprioli

Montaggio: Osvaldo Bargero, Susanna Scarpa

Scenografia: Tonino Zera

Arredamento: Anca Rafan

Costumi: Nicoletta Ercole

Effetti: Tonino Corridori, Fabrizio Storaro - supervisore, visivi

Suono: Gilberto Martinelli

Durata: 89

Colore: C

Genere: THRILLER

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA, SXS PRO, PRORES 4:4:4 (1080P/24), 35 MM/D-CINEMA (1: 2.35)

Produzione: RICCARDO NERI PER LUPIN FILM

Distribuzione: EUROPICTURES (2019)

Data uscita: 2019-06-20

TRAILER
NOTE
- DOPPIAGGIO: EMANUELA ROSSI (KATHERINE), GIANCARLO GIANNINI (JACK), GIORGIO LOPEZ (GEORGE).
CRITICA
"(...) Massimo Coglitore dirige questo strano horror thriller italo americano in attesa, come bloccato in ascensore, dal 2015. La storia fino a un certo punto funziona anche, pur con attori non da Oscar, poi si fa macchinosa. La presenza internazionale è Burt Young noto come cognato e amico di Rocky Balboa, il famoso pugile di Filadelfia e non di Washington." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 20 giugno 2019)

"(...) Perché? È molto più facile rispondere alla domanda finale da un milione di dollari." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 20 giugno 2019)

"(...) Spiacerà anzi deluderà fortemente quegli spettatori (meglio le spettatrici) che ormai le commedie francesi le prendono a scatola chiusa. Ma qui le occasioni di divertimento sono scarse e sparpagliate. E Camille Chamoux non va ad aggiungersi alla schiera (ormai folta) delle belle primedonne di Francia." (Giorgio Carbone, 'Libero Quotidiano', 20 giugno 2019)

"(...) Spiacerà perché il regista messinese al suo esordio nel lungometraggio ha voluto fare l'americano cioè condurre un thriller claustrofobico nel ruolo più claustrofobico di tutti, cioè un ascensore. Ma la tensione (indicibile sulla carta) finisce per ammosciarsi molto presto. Anche se il regista per tenerla alta fa ricorso (senza particolare estro) a richiami di film di ben altra suspense (Saw in primis)." (Giorgio Carbone, 'Libero Quotidiano', 20 giugno 2019)