TERESA RAQUIN

THERESE RAQUIN

FRANCIA 1953
Teresa ha sposato il cugino Camillo, uomo debole, malaticcio, non per amore, ma obbedendo ad un sentimento di riconoscenza verso la madre di lui. La sua vita scorre monotona e tranquilla fino al giorno in cui ella fa per caso la conoscenza di un camionista italiano, di nome Lorenzo. Gli sguardi di costui le parlano un linguaggio appassionato, al quale non resta insensibile. Lorenzo le propone di fuggire con lui: ella rifiuta, ma lo rivede più volte. Lorenzo decide di dire la verità al marito che dapprima supplica Teresa di non abbandonarlo, poi le chiede di trascorrere con lui ancora tre giorni a Parigi; ma durante il viaggio, Lorenzo, che segue la coppia, viene a diverbio con Camillo e lo getta dal treno. La polizia ha dei sospetti su Teresa; ma non ci sono prove e la pratica viene archiviata. Malgrado questo, il ricordo del delitto tormenta Teresa: quand'ella s'avvicina di nuovo all'amante, un pericolo insospettato si delinea per entrambi. Un compagno di viaggio, che ha assistito alla scena del delitto, ricatta i due amanti. Essi pagano la somma richiesta; ma in seguito a un investimento, il ricattatore perisce prima di aver potuto annullare la sua denuncia. I due colpevoli non potranno sfuggire al meritato castigo.
SCHEDA FILM

Regia: Marcel Carné

Attori: Simone Signoret - Teresa Raquin, Raf Vallone - Lorenzo, Sylvie Duby - Camillo Raquin, Martial Rèbe - Grivet, Nerio Bernardi - Il Dottore, Marcel André - Michaud, Maria Pia Casilio - Georgette, Roland Lesaffre - Il Marinaio, Paul Frankeur - L'Ispettore, Sylvie - Madre Di Raquin

Soggetto: Émile Zola

Sceneggiatura: Marcel Carné, Charles Spaak

Fotografia: Roger Hubert

Musiche: Maurice Thiriet

Montaggio: Henri Rust

Scenografia: Paul Bertrand

Durata: 105

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Tratto da: ROMANZO OMONIMO DI EMILE ZOLA

Produzione: HAKIM PER LA LUX

Distribuzione: LUX - DURIUM HOME VIDEO

NOTE
LEONE D'ARGENTO ALLA MOSTRA DI VENEZIA 1953 EX-AEQUO INSIEME A "I VITELLONI", "MOULIN ROUGE", "IL PICCOLO FUGGITIVO", "I RACCONTI DELLA LUNA PALLIDA D'AGOSTO" E "SADKO".
CRITICA
"I personaggi risentono di un'eccessiva tipizzazione, ma il ritmo è vigoroso e la regia è un modello di economia e precisione." (Paolo Mereghetti)