Taverna rossa

ITALIA 1940
Per curiosità, una ragazza si reca in un locale notturno dove deve incontrarsi con alcuni amici che l'accompagneranno. Però, a causa di un equivoco, si trova vicina di tavola di un giovanotto che la corteggia. Poiché anche il padre di lei è nel locale, la ragazza non può allontanarsi dal giovanotto e anzi, si fa accompagnare da lui. Per nascondere la propria identità si dice moglie di un conte, il cui biglietto da visita ha trovato per caso sul tavolo del locale. Questo conte è proprio il suo corteggiatore che continua lo scherzo e che, condotta in casa propria la fanciulla, si finge un ladro gentiluomo che vorrebbe, con la complicità di lei, saccheggiare l'appartamento. Equivoci e malintesi si aggrovigliano e si intrecciano fino a che, due giorni dopo, la fanciulla non viene a comprendere tutto.
SCHEDA FILM

Regia: Max Neufeld

Attori: Alida Valli - Susanna Sormani, André Mattoni - Conte Carlo Torresi, Lauro Gazzolo - Marchese Domenico Torresi, Oreste Bilancia - Signor Sormani, Lilia Dale - Ninon, Umberto Sacripante - Ladruncolo, Aristide Garbini - Cesarone, il maggiordomo, Luigi Erminio D'Olivo - Tenore Farelli, Anna Doré - Floriana, Livia Minelli - Commessa negozio dischi, Alfredo Martinelli - Cliente negozio dischi, Rita Durnova - Lisetta, Dria Paola - Francesca, Ernesto Torrini - Cameriere, Armida Bonocore - Maria, Olga von Kollar, Nora Lenner, Ermengarda Kell, Donatella Corsi, Anna Berni, Armando Fragna, Mario Molfesi

Soggetto: Gherardo Gherardi

Sceneggiatura: Aldo De Benedetti - anche dialoghi

Fotografia: Alberto Fusi

Musiche: Armando Fragna

Montaggio: Giuseppe Fatigati

Scenografia: Ottavio Scotti

Arredamento: Cesare Pavani

Costumi: Titina Rota

Altri titoli:

Uno + Uno = Uno

Durata: 80

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.37)

Produzione: ITALCINE

Distribuzione: DELF, I.C.I.

CRITICA
"Il film è indiscutibilmente un lavoro mancato, animato da una falsa e manierata vivacità. [...] L'intreccio è vacuo, i personaggi improbabili e artificiosi, cosicché la povera Alida, messa a destreggiarsi tra la recitazione forzata di un attore di poveri mezzi quale si è dimostrato André Mattoni e le convulsioni di Lilia Dale, è stata sommersa. In questo film di Alida Valli non è rimasta che la faccia; la faccia è quella che è, e fa sempre piacere osservarla, ma al di là di questa faccia è il deserto. [...] vorrebbe essere un film divertente; [...] Ma l'impressione, nel complesso, è desolante". (Emilio Ceretti, 'L'Ambrosiano', 18 febbraio 1940)