SPALLE NUDE

STRAPLESS

GRAN BRETAGNA 1989
Lillian, dottore quarantenne, ed Amy, spensierata venticinquenne, sono sorelle. Durante una vacanza in Portogallo Lillian conosce il misterioso Raymond e lo sposa in segreto.Nel frattempo Amy, che si è installata con un gruppo diamici di dubbia reputazione nell'appartamento di Lillian,annuncia che è rimasta incinta in seguito a un rapporto occasionale. Quando Raymond improvvisamente scompare le due sorelle entrano in crisi.
SCHEDA FILM

Regia: David Hare

Attori: Blair Brown - Lillian Hempel, Bridget Fonda - Amy Hempel, Michael Gough - Douglas Brodie, Alan Howard - Mr. Cooper, Hugh Laurie - Colin, Bruno Ganz - Raymond Forbes, Alexandra Pigg - Helen

Soggetto: David Hare

Fotografia: Andrew Dunn

Musiche: Nick Bicât

Montaggio: Edward Marnier

Durata: 103

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MC CALLUMRICK, POLLOCKPATSY

Distribuzione: DOMOVIDEO

CRITICA
"'Spalle nude' è un film ben riuscito per varie ragioni. Per la sensibilità con cui David Hare penetra nell'animo femminile e ne scandaglia gli anfratti (la sua analisi dello sconcerto provocato in Lillian da quell'uomo dolcissimo è d'alta scuola). Per come carica Raymond di mistero, trasferendo in lui i connotati del filibustiere romantico. Perché racconta una love-story senza cadute nel sentimentalismo, anzi semmai sfiorando il thriller, e cogliendo l'occasione per graffiare la politica della Thatcher. Ricco perciò anche di prospettive politico-sociali, 'Spalle nude' si raccomanda infine per una finezza di tratto psicologico (il rapporto fra le due sorelle sullo sfondo della sofferenza e della morte) che definisce bene i personaggi interpretati con intelligenti sfumature da Blair Brown, una Lillian di grande naturalezza, da un Bruno Ganz che insinua il dubbio della follia nel profilo dell'irresistibile sognatore, da Bridget Fonda (la figlia di Peter Fonda) nel ruolo della sorellina sventata." (Giovanni Grazzini, 'Il Messaggero', 3 Agosto 1991)

"Un intreccio di caratteri. Proposto dal regista inglese David Hare di cui avevo abbastanza apprezzato un primo film, 'Il mistero di Wetherby', anche se dopo il secondo, 'Paris by Night', mi aveva abbastanza deluso. Questo di oggi ha qualcuno dei difetti del secondo, grovigli narrativi, situazioni sospese, una tendenza continua a perdersi per strada i personaggi, però l'incontro d'amore fra i due protagonisti, tutte le volte che viene messo a fuoco, qualche risultato plausibile lo raggiunge, specie in quei momenti in cui, pur facendosi avanti le note romantiche, le vediamo regolarmente esorcizzate dai climi ambigui in cui si muove l'uomo (quasi uscito dal nulla) e dalle concretezze mature del carattere della donna che ama sì ma sempre con i piedi per terra e con quella triste cornice attorno dell'ospedale che non la lascia certo troppo indulgere al sentimentalismo. Non è molto ma è il segno un po' insolito di un film che nonostante gli impacci spesso confusi del suo racconto, dei meriti psicologici ce li ha e, nei momenti più significativi, riesce a rivelarli: Lillian è Blair Brown, che avevo visto dieci anni fa in Stati di allucinazione di Ken Russell: il glamour l'ha perso, ma ci ha guadagnato in intensità. Nei panni dello straniero misterioso c'è Bruno Ganz, con tutte le ambiguità necessarie. La giovane Amy è Bridget Fonda, l'ultima dei Fonda: ma aveva più spazio in 'Scandal'." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo')

"'Spalle nude' è un altro ritratto femminile di David Hare, un regista più bravo e sensibile di quanto uno possa indovinare dai soggetti che abborda. Come nel 'Mistero di Wheterby' e in 'Paris by Night', il personaggio centrale è una self made woman sull'orlo della crisi di nervi. Non mancano i colpi bassi e violenti al regime thatcheriano (quell'ospedale che sembra la camera degli orrori non è secondo Hare, che uno dei tanti esempi di istituzioni messe allo sbando dai tagli alla spesa pubblica). Conclusione ovvia di Hare: nel mondo di una donna (la Thatcher, il film è stato girato due anni e mezzo fa) le donne sono le grandi vittime: nevrotizzate come la Brown o sregolate come la Fonda." ('La Notte', 26 Luglio 1991)