Sleeping Beauty

1/5
Nel presunto film-scandalo bella addormentata cerca risveglio della coscienza. Ma fa venire sonno, in Concorso

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AUSTRALIA 2011
Lucy, una giovane studentessa universitaria, trova lavoro come "Bella Addormentata": all'interno di una camera da letto, uomini anziani cercano un'esperienza erotica che richiede la sua totale sottomissione.
Questo ruolo inquietante comincia a influenzare il resto della sua vita fino a far nascere in lei il crescente bisogno di sapere cosa le succeda mentre sta dormendo.
SCHEDA FILM

Regia: Julia Leigh

Attori: Emily Browning - Lucy, Rachael Blake - Clara, Ewen Leslie - Birdmann, Peter Carroll - Uomo, Chris Haywood - Uomo, Michael Dorman - Cuoco, Mirrah Foulkes - Sophie, Joel Tobeck - Uomo d'affari, Tammy McIntosh - Collega di lavoro, Henry Nixon - Ex fidanzato di Lucy, Hugh Keays-Byrne

Sceneggiatura: Julia Leigh

Fotografia: Geoffrey Simpson

Musiche: Ben Frost

Montaggio: Nick Meyers

Scenografia: Annie Beauchamp

Arredamento: Lisa Thompson

Costumi: Shareen Beringer

Durata: 104

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: SCREEN AUSTRALIA, MAGICS FILMS, SCREEN NSW, DELUXE AUSTRALIA, SPECTRUM FILMS, BIG EARS PRODUCTIONS

NOTE
- IN CONCORSO AL 64. FESTIVAL DI CANNES (2011).
CRITICA
"L'australiana Lucy (una eburnea Emily Browning) sembra accettare tutto quello che le viene proposto, dal fare la cavia per prove di laboratorio a offrire il proprio corpo alle voglie degli uomini: tutto le scivola addosso senza lasciare traccia apparente, in un percorso di accettazioni sempre più passive (non è un caso se accetta di farsi narcotizzare per soddisfare certi strani clienti), che la Leigh racconta con altrettanta freddezza e distanza. Ma finendo anche per cancellare ogni psicologia e ogni possibile spiegazione, contenta (lei ma molto meno il pubblico) di registrare una discesa dentro un inferno senza fiamme o diavoli." (Paolo Mereghetti, 'Il Corriere della Sera', 13 maggio 2011)

"La moderna Bella Addormentata del titolo (incarnata dalla conturbante bellezza di Emily Browning), è una ragazza come tante: studia all'università e, per mantenersi, fa qualche lavoretto. (...) Presentato sotto l'egida di Jane Campion ('Lezioni di piano'), il film ci è sembrato alto nelle intenzioni ma poco riuscito. Alto perché l'autrice si ispira a 'La storia dell'occhio' di George Bataille, cita il poeta Paul Celan e la scrittrice Ingeborg Bachman, come fonti ispiratrici. E poi però di tutto quello ci sembrano restare solo delle immagini che raccontano una serie di momenti senza coerenza narrativa. Il film però possiede almeno alcuni momenti di verità (il racconto dell'anziano ispirato da quello della Bachman), che aprono squarci sul dolore del passare del tempo che affligge i protagonisti e soprattutto una crudele riflessione sulla morte che lo sottende dall'inizio alla fine." (Andrea Frambosi, 'L'Eco di Bergamo', 13 maggio 2011)

"Dalla purezza all'abiezione, dalla conquista alla perdita di sé, l'atteso debutto della scrittrice australiana Julia Leigh, 'Sleeping beauty' (concorso), ci portava in un mondo di sommesso e abbagliante orrore che ruota intorno alla pelle d'alabastro e alla vita avventurosa della giovanissima Clara (Rachel Blake), studentessa in fuga dall'indigenza e da una madre alcolizzata (il film è volutamente oscuro). (...) Questa 'Bella addormentata' australiana (produce Jane Campion) si illude di conquistare la libertà attraverso una passività così assoluta da rasentare l'ascetismo. Ma è destinata a perdersi in un film di sgradevole fascino e inesorabile monotonia che avrebbe bisogno di una bella revisione al montaggio." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 13 maggio 2011)

"Dalla terra di Jane Campion, qui in veste di produttrice, arriva questo disturbante ritratto del mondo della prostituzione che già il solito tam tam del festival aveva individuato come uno dei possibili 'film scandalo'. Espressione sempre abusata in questi casi e tanto più per noi italiani che di questo penoso genere di 'scandali' abbiamo avuto piene le cronache. 'Sleeping Beauty', infatti, per restare ai tristi fatti di casa nostra, è una sorta di 'bunga bunga' in salsa australiana. (...) Così assistiamo a questa passerella di corpi disfatti, vecchi impotenti e carichi di violenza capaci di esprimere tutto lo squallore di certo universo maschile. (...) Insomma, un film che da noi, potete ben immaginare chi non lo andrà a vedere." (Gabriella Gallozzi, 'L'Unità', 13 maggio 2011)

"Un gruppo di anziani facoltosi, una fastosa villa in campagna, caviale e foie gras serviti da fanciulle svestite sadomaso, dessert porno soft... Sembra cronaca nostra ma siamo in Australia, e i bunga bunga non s'addicono alla combriccola di raffinati sporcaccioni che incontriamo in 'Sleeping Beauty'. Primo film in concorso, fiaba per adulti, scandalo annunciato, è una rilettura tutta al femminile (regista Julia Leigh, produttrice Jane Campion, protagonista Emily Browning) della celebre favola della 'Bella Addormentata'. Ma stavolta in versione hard. (...) Una nuova libertà, amorale quanto diffusa. Veloci baratti e prostituzione virtuale sono le nuove frontiere del sesso adolescenziale. I tempi di «io sono mia» sembrano preistoria." (Giuseppina Manin, 'Il Corriere della Sera', 13 maggio 2011)