Sfiorarsi

ITALIA 2006
Paolo è un affermato fotografo quarantenne. Benché sia un uomo maturo, Paolo non si rassegna ad amare una sola donna e preferisce passare da un amore all'altro vivendo i sentimenti come un bambino curioso di capire e conoscere. Céline ha 28 anni, è un'attrice italo-francese con un matrimonio sbagliato alle spalle e una bambina di dieci anni. I due vivono a Roma in quartieri vicini, hanno amici in comune e nella vita quotidiana non fanno che sfiorarsi senza conoscere l'uno dell'esistenza dell'altra. Sono entrambi troppo presi dai propri problemi e dai propri drammi e non riescono mai ad incrociare i loro sguardi. Ignorano in questo modo che potrebbero trovarsi davanti alla persona giusta...
SCHEDA FILM

Regia: Angelo Orlando

Attori: Angelo Orlando - Paolo, Valentina Carnelutti - Céline, Giorgio Caputo - Armando, Mimosa Campironi - Vanessa, Alessandro Procoli - Andrea, Bianca Stella Bagnoli - Teresa, Ettore Belmondo - Federico, Giampiero Judica - Nico, Beatrice Maione - Lisa, Alessandro Riceci - Francesco

Soggetto: Angelo Orlando, Valentina Carnelutti

Sceneggiatura: Angelo Orlando, Valentina Carnelutti

Fotografia: Massimiliano Trevis

Musiche: Saro Cosentino

Montaggio: Erika Manoni

Scenografia: Massimo Santomarco

Costumi: Paola Ronco

Durata: 99

Colore: C

Genere: COMMEDIA

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: ALESSANDRO VERDECCHI PER VERADIA FILM, IN COLLABORAZIONE CON MIBAC

Distribuzione: ATALANTE FILM (2008)

Data uscita: 2008-05-08

NOTE
- PRESENTATO ALLA I^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2006) NELLA SEZIONE 'SERATE ITALIANE'.
CRITICA
"È paradossale, ma i film italiani più interessanti sono quelli distribuiti peggio. Opere che vanno scovate nelle sale come questo delizioso 'Sfiorarsi' di Angelo Orlando, attore-autore-scrittore ironico, leggero e al tempo stesso profondo. Siamo alla solita storia d'amore, quella tra Paolo (lo stesso Orlando) e Céline, raccontata però con garbo e grazia inedita che sa di verità. Grazie anche all'uso coerente della macchina da presa (spesso a mano), della musica e dei molti non detti che rimandano direttamente al cinema di Kieslowski." (Pedro Armocida, 'Il Giornale', 9 maggio 2008)