SETTE PISTOLE PER UN MASSACRO

ITALIA 1967
Willi, un pistolero, torna al paese natio dopo dieci anni passati in galera sotto l'imputazione di omicidio e trova subito ostilità tanto nella popolazione quanto nella donna della quale era fidanzato. Ma lo consola il fatto che questa, diventata padrona del saloon, è rimasta fedele alla sua memoria e si mostra incline ad accettare la sua versione dei fatti. Però nel frattempo giunge sul posto anche un'accozzaglia di banditi che intende rapinare una corriera carica d'oro. Avendo sbagliato i calcoli, i banditi arrivano però anzi tempo e, per evitare sorprese al momento opportuno, imprigionano tutti gli uomini dopo avere ucciso chiunque abbia accennato a un'azione di resistenza. Willi, che tra l'altro ha scoperto come nella banda si celi il responsabile della sua ingiusta condanna, viene a sua volta selvaggiamente percosso e imprigionato. Liberato dall'amica, il pistolero riesce a impadronirsi del suo diretto avversario e a condurlo al paese vicino, ottenendo nel contempo di venire scagionato. Quando la diligenza attesa giunge nel paese, i banditi hanno la sgradita sorpresa di trovarla gremita di uomini dello sceriffo che li sterminano in uno scontro a fuoco.
SCHEDA FILM

Regia: Mario Caiano

Attori: Giulia Rubini - Peggy, Nazzareno Zamperla, Eleonora Vargas, Kathleen Parker, Roberto Camardiel - Pad, Massimo Carocci, Natale Nazzareno, Piero Lulli - Luc Brada, Craig Hill - Will Flaherty, Jacques Herlin, Eduardo Fajardo - Tilly, Pino Polidori, Nello Pazzafini

Soggetto: Eduardo Manzanos Brochero

Sceneggiatura: Eduardo Manzanos Brochero

Fotografia: Julio Ortas Plaza

Musiche: Francesco De Masi

Montaggio: Gianmaria Messeri

Scenografia: Jaime Pérez Cubero

Altri titoli:

ADIOS, HOMBRE

Durata: 90

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: PANORAMICA EASTMANCOLOR

Produzione: UNITED PICTURES (ROMA) - COPERCINES (MADRID)

Distribuzione: REGIONALE - UNITED PICTURES

NOTE
TITOLO PER L'ESPORTAZIONE: HONDO SPARA PIU' FORTE
CRITICA
" Mario Caiano è un altro dei nostri registi che ha fatto la mano al western riuscendo a darci film di una certa pulizia e di accettabile contenuto spettacolare. (...) Questo (...) è, ad esempio, un film decoroso e abbastanza scorrevole, non privo di quegli elementi che fanno del western un genere sempre in voga. (...)". (Vice, "Il Resto del Carlino", febbraio 1968).