Sette minuti dopo la mezzanotte

Un monstruo viene a verme

4/5
J. A. Bayona adatta il romanzo di Patrick Ness realizzando il suo film più convincente: una sublimazione del trauma della perdita nelle forme libere e curative dell’immaginazione

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SPAGNA 2016
Il 12enne Conor, vittima di bullismo a scuola e costretto a vivere con una nonna fredda e distante da quando sua madre si è ammalata, ogni notte fa lo stesso incubo: sette minuti dopo la mezzanotte una voce lo chiama dal giardino e, quando si affaccia alla finestra, scopre che il secolare albero di fronte si è trasformato in un mostro. In realtà, l'albero ha risposto alla chiamata di aiuto del ragazzo e, per farlo, gli racconta tre storie. In cambio, Conor dovrà raccontarne una a sua volta. In questo modo Conor cercherà di affrontare la malattia della madre e il bullismo dei suoi compagni di scuola, rifugiandosi in un mondo fantastico di fiabe e Mostri che gli permettono di scoprire il coraggio, la perdita, la fede.
SCHEDA FILM

Regia: Juan Antonio Bayona

Attori: Lewis MacDougall - Conor, Sigourney Weaver - Nonna, Felicity Jones - Mamma, Toby Kebbell - Papà, Liam Neeson - Mostro, Geraldine Chaplin - Preside, Ben Moor - Sig. Clark, James Melville - Harry, Oliver Steer - Sully, Dominic Boyle - Anton, Jennifer Lim - Miss Kwan, Max Gabbay - Steven, Morgan Symes - Avvocato, Max Golds - Conor a 5 anni, Frida Palsson - Mamma di Lily, Wanda Opalinska - Infermiera, Patrick Taggart - Insegnante, Lily-Rose Aslandogdu - Lily

Soggetto: Patrick Ness - romanzo, Siobhan Dowd - idea

Sceneggiatura: Patrick Ness

Fotografia: Óscar Faura

Musiche: Fernando Velázquez

Montaggio: Bernat Vilaplana, Jaume Martí

Scenografia: Eugenio Caballero

Arredamento: Pilar Revuelta

Costumi: Steven Noble

Effetti: Pau Costa, Félix Bergés, Ferran Domenech, El Ranchito, The Moving Picture Company

Altri titoli:

Quelques minutes après minuit

Sieben Minuten nach Mitternacht

7 minuti dopo la mezzanotte

A Monster Calls

Durata: 108

Colore: C

Genere: FANTASY

Specifiche tecniche: ARRI ALEXA XT, SXS PRORES 4:4:4 (3.2K), (2K)/HAWK SCOPE, D-CINEMA (1:2.35)

Tratto da: romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte" di Patrick Ness (ed. Mondadori)

Produzione: APACHES ENTERTAINMENT, LA TRINI, RIVER ROAD ENTERTAINMENT, PARTICIPANT MEDIA

Distribuzione: 01 DISTRIBUTION (2017)

Data uscita: 2017-05-18

TRAILER
CRITICA
"Sono passati dieci anni da 'The Orphanage', ma Juan Antonio Bayona non si è ancora liberato dei suoi fantasmi. Ed è un bene per noi: perché 'Sette minuti dopo la mezzanotte' è un racconto di formazione bello e commovente, una parabola morale che ricorda il migliore cinema di Guillermo del Toro. (...) Alternando le immagini dal vero con quelle di sintesi e con varie tecniche di animazione, il film parafrasa in forma di fiaba le diverse fasi di elaborazione del lutto (negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione) della psicologia. E delinea il carattere del ragazzo con acuta intelligenza." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 18 maggio 2017)

"Sullo schermo le fiabe sono evocate attraverso un incantevole disegno animato che si fonde felicemente con le parti realistiche del romanzo di formazione, ispirato al best-seller di Patrick Ness e da lui stesso sceneggiato. Intrecciandone paure e fantasie, il regista spagnolo J.A. Bayona sa come tenere sospesa la vicenda sul trasognato sguardo in soggettiva del bambino; e se il cast adulto, dalla sensibile Felicity Jones alla strepitosa Sigourney Weaver, è ottimo, il giovanissimo scozzese Lewis MacDougall si impone su tutti per l'innata capacità di trasmettere con forza un'intera gamma di emozioni." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 18 maggio 2017)

"In gioco ci sono i sensi di colpa, il valore dei legami, l'importanza della memoria. 'Bildungsroman' ad alto tasso emotivo, si ispira all'omonimo best-seller di Patrick Ness (anche sceneggiatore) e trova nella sensibilità horror del catalano Bayona (suo l'ottimo 'The Orphanage') la giusta sintesi immaginifica. Animazione di qualità, grafica, collage, ma anche il realistico immaginario della provincia inglese del sud, nel suo mix di antico e proletario: il tutto coerentemente filtrato dal punto di vista di Conor. Che, dalla sua, ha un interprete dal futuro sicuro, il folgorante scozzese Lewis MacDougall." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 18 maggio 2017)

"(...) il film diretto dallo spagnolo Juan Antonio Bayona, sceglie il registro quasi horror, più digeribile dal pubblico giovanile, per raccontare questo percorso di (in)formazione, che potrebbe aiutare qualche ragazzo, seduto in sala, alle prese con uno dei problemi di Conor. Il bullismo è, purtroppo, all'ordine del giorno, la malattia di uno dei propri cari (se non si è dovutamente preparati) può sconvolgere il fragile equilibrio di un adolescente, così come le separazioni dei genitori. Il film, da questo punto di vista, come un buon pedagogo, sprona a non fidarsi delle apparenze, a risollevarsi, perché «nulla è spesso come sembra» e c'è sempre una speranza per ripartire. La pellicola sale di livello nei momenti fantasy, di animazione, davvero ben realizzati e coinvolgenti, mentre non riesce mai a commuovere laddove la trama vorrebbe spingere lo spettatore alla lacrima. Forse, la carne al fuoco è davvero troppa. In ogni caso, oltre al bravo protagonista, lo scozzese Lewis MacDougall, un plauso all'ottimo cast di contorno nel quale spicca la «nonna» Sigourney Weaver." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 18 maggio 2017)

"Piacerà ai ragazzini e agli adulti che gradiscono le fiabe horror alla Roald Dahl. Patrick Ness, autore del libro originale, forse non è Dahl, ma ha buone probabilità di diventarlo (la cosa migliore del film sono le fiabe raccontate dall'uomo nero). Eppoi c'è il divertimento extra rappresentato da una Sigourney decisamente inaspettata nel ruolo di nonna cattiva." (Giorgio Carbone, 'Libero', 18 maggio 2017)

"Tre storie (animate) fatte di inganni e soprusi, promesse e false speranze, di cattivi che non sono cattivi e di buoni che non sono buoni. Tre storie che rimandano alla vita di Conor e che, pur nel loro essere fantastiche, restituiscono una verità altrimenti perduta." (Mazzino Montinari, 'Il Manifesto', 17 maggio 2017)