SECOND NAME

EL SEGUNDO NOMBRE

SPAGNA 2001
Theodore Logan un giorno qualunque si ferma con la macchina al lato di una strada e si spara alla testa. Daniella, la figlia di venticinque anni, comincia a indagare sulla vita del padre per trovare una motivazione al suo suicidio. L'indagine porta alla luce la figura di uomo molto diverso da quello che aveva conosciuto, crudele e con un passato terribile. Dopo la profanazione della tomba del padre la scoperta che Theodore era legato a un gruppo di fanatici cristiani che ancora sacrificano i loro primogeniti, secondo una distorta interpretazione delle Sacre Scritture, spingerà Daniella sull'orlo della follia.
SCHEDA FILM

Regia: Francisco Plaza

Attori: Erica Prior - Daniella, Teresa Gimpera - Nana, Craig Hill - Theodore Logan, Trae Houlihan - Chrysteen, Denis Rafter - Simon Hastings, John O'Toole - Father Elias, Frank O'Sullivan - Ispettore Potts, Craig Stevenson - Harris, Richard Collins-Moore - Dr. Larabee, Toby Harper - Dr. Grant, Miguel Monroy - Raymond, Birgit Bofarull - Sig.Ra Hastings

Soggetto: Ramsey Campbell

Sceneggiatura: Francisco Plaza, Fernando Marías

Fotografia: Pablo Rosso

Musiche: Mikel Salas

Montaggio: Jose Ramon Lorenzo Picado

Scenografia: Lara Freire

Costumi: Glòria Viguer

Effetti: David Martí, Ddt

Altri titoli:

EL SEGON NOM

Durata: 93

Colore: C

Genere: THRILLER

Tratto da: BASATO SUL ROMANZO "PACT OF THE FATHERS" DI RAMSEY CAMPBELL

Produzione: FILMAX INTERNATIONAL S.A., JUST FILMS, CASTELAO PRODUCCIONES S.A., VIA DIGITAL

Distribuzione: EAGLE PICTURES (2003)

Data uscita: 2003-07-25

CRITICA
"Cattedrali e fiammelle di candele, legami di sangue, funerali e cimiteri, tombe scoperchiate, inni sacri, topi, insetti, preti indegni, visita ginecologica e autopsia, il colore azzurro, la notte: del repertorio dell'horror o del noir alla spagnola manca quasi nulla in 'Second Name' del trentenne Paco Plaza, tratto dal romanzo di Ramsey Campbell 'The Pact of the Fathers'. In un alternarsi di frenesia e stasi, il film non ha particolari qualità stilistiche né valori di recitazione, si stanca un po' presto, ma rimane interessante. (...) Faccenda un po' mirabolante ma ben presentata e raccontata, misteriosa e feroce. La protagonista Erica Prior ha una faccia bella e attonita, poco espressiva, che va benissimo per il personaggio; il capovolgimento delle care figure famigliari in criminali quotidiani è ben realizzato". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 27 luglio 2003)

"Il giovane Plaza (classe1973) deve aver letto male il romanzo di Campbell perché nulla traspare dell'angosciante indeterminatezza dello scrittore. Le immagini sono invece televisive, esteticamente molto simili alle inchieste ricostruite da 'Chi l'ha visto?' per nulla attente alla valorizzazione delle atmosfere più gotiche. Senza contare che il cast sembra composto da attori di una filodrammatica di paese, quasi avessero fatto apposta a scegliere i più scarsi tra gli scarsi. Insomma, rispetto al precedente 'Nameless', che ha una genesi produttiva simile, un preoccupante passo indietro. Il sospetto è che Julio Fernàndez, patron della Filmax e socio di Brian Yuzna, si stia fidando troppo della sua scuderia di acerbi esordienti. Il mistero più inquietante riguarda comunque la distribuzione italiana: perché diavolo si fa uscire in sala un titolo così insignificante e non 'Dàgon' di Stuart Gordon, della stessa casa produttrice, che è molto più riuscito?". (Mauro Gervasini, 'Film Tv', 10 agosto 2003)

"Invece di lasciarsi sedurre da zombi e altri mostri soprannaturali, Paco Plaza adatta un romanzo di Ramsey Campbell imperniato sull'orrore del comportamento di personaggi quotidiani; dove la normalità apparente maschera segreti inconfessabili. Paco bagna il racconto nelle proprie ossessioni religiose, predisponendo lo spettatore a un buon potenziale di suggestione: all'inizio la struttura a inchiesta è intrigante mentre, nel personaggio di Daniella, i confini tra realtà e paranoia si fanno sottili. Peccato che il modo di narrare, languido e ripetitivo, distolga presto l'attenzione, senza che un finale particolarmente lugubre valga a risollevarla". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 25 luglio 2003)