Redacted

Brian De Palma in Concorso con un finto documentario sulla guerra in Iraq ispirato a un fatto vero. Efficace e molto pericoloso

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USA 2007
La guerra in Iraq. Cinque giovani marines americani si macchiano di un crimine terribile. Il 12 marzo 2006 in un paesino nei pressi di Mamhudiya violentano una quattordicenne irachena e poi la uccidono insieme ai suoi familiari. Solo all'inizio dell'estate vengono accusati da un commilitone che deposita la sua testimonianza. Intanto i media cercano con ogni mezzo di nascondere gli orrori della guerra. Immagini prese dai telegiornali si alternano alle riprese effettuate nel corso dei processi e ai video girati dagli stessi soldati.
SCHEDA FILM

Regia: Brian De Palma

Attori: Kel O'Neill - Gabe Blix, Ty Jones - Jim Sweet, Daniel Stewart Sherman - B.B. Rush, Izzy Diaz - Angel Salazar, Rob Devaney - Avvocato McCoy, Patrick Carroll - Reno Flake, Mike Figueroa - Sergente Vazques, Paul O'Brien

Sceneggiatura: Brian De Palma

Fotografia: Jonathon Cliff

Montaggio: Bill Pankow

Scenografia: Phillip Barker

Costumi: Jamila Aladdin

Effetti: David Harris (II)

Durata: 90

Colore: C

Genere: GUERRA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: MARK CUBAN, JASON KLIOT, SIMONE URDL, JOANA VICENTE, TODD WAGNER, JENNIFER WEISS PER HDNET FILMS

Distribuzione: EAGLE PICTURES, A.E. MEDIA CORPORATION SRL

NOTE
- LE RIPRESE SONO STATE EFFETTUATE IN GIORDANIA.

- LEONE D'ARGENTO A BRIAN DE PALMA PER LA MIGLIOR REGIA ALLA 64. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2007). IL FILM HA RICEVUTO ANCHE IL PREMIO "SEGNALAZIONE CINEMA FOR UNICEF" PERCHE' "MEGLIO TRASMETTE I VALORI E GLI IDEALI DELL'UNICEF DANDO VOCE E VOLTO AI DIRITTI DELL'INFANZIA." E IL FUTURE FILM FESTIVAL DIGITAL AWARD.
CRITICA
"Il film documentario di Brian De Palma, 'Redacted', che, come il precedente 'Vittime di guerra' sul Vietnam, ricostruisce come dal vero un episodio terribile accaduto di recente in un posto di blocco americano in Irak: lo stupro da parte di alcuni militari di una ragazza poi sgozzata con tutti i suoi. Video autentici, ma la più parte, con invenzione geniale, ricostruiti all'insegna di una cronaca in diretta. Un documento atroce. Sull'orrore delle guerre." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 02 settembre 2007)


"De Palma non è mai stato un regista particolarmente sensibile alla politica. Meno, comunque, di molti suoi colleghi. E anche il suo film più apertamente accusatorio contro l'esercito americano in Vietnam ('Vittime di guerra', 1989) finiva per scivolare nell'enfasi e nell'insincerità. Con 'Redacted' (che letterariamente significa redatto, pronto per la stampa, ma solo perché purgato delle cose che non si possono dire o mostrare), il regista fa un salto di qualità e firma uno dei più duri e lucidi atti d'accusa non solo contro la politica estera di Bush, ma su tutta la cultura americana delle immagini. (...) Sceglie di usare solo immagini di immagini, cioè le riprese amatoriali che i soldati si fanno tra di loro, i reportage che la stampa neutrale (qui una troupe francese) realizza sul campo, i programmi delle televisioni locali, i comunicati video con cui i terroristi documentano e rivendicano le loro azioni, le videoconferenze via internet che mettono in contatto i militari con i loro familiari, le confessioni e gli appelli affidati a YouTube, i nastri che registrano gli interrogatori... tutto dichiaratamente finto, tutto opera del regista De Palma, ma tutto tragicamente verosimile. È qui il suo colpo di genio (e di accusa politica): da una parte smonta il preteso valore delle immagini redacted facendo vedere come, di qua e di là dal fronte, si costruisca tutto a proprio uso e consumo, dall'altra porta alla luce quello che da più parti si pensa. E cioè che le immagini non servono più a documentare ma a innescare e amplificare i comportamenti delle persone. Sia che si tratti di reclute che si mettono in posa per la microcamera del commilitone, sia che si tratti di terroristi che si esaltano nelle loro azioni dimostrative, sia che si tratti di marines che si trasformano in mostri. Ad Abu Ghraib o a Samarra fa poca differenza. De Palma ci dice che non solo la guerra genera immagini, ma anche che le immagini stesse generano nuova guerra, in una spirale che diventa sempre più tragica e disumana. E le foto che chiudono il film, accompagnate dalle note della Tosca, nella loro muta (e anti-cinematografica) atrocità, diventano così uno degli atti d'accusa più forti che il cinema sia stato capace di trasmettere." (Paolo Mereghetti, 'Corriere della Sera', 1 settembre 2007)

"E' un pugno nello stomaco 'Redacted', realizzato da Brian De Palma e primo film di questo festival caratterizzato da un gran numero di opere dedicate ai conflitti che insanguinano il Pianeta. Ispirato a un fatto di cronaca accaduto nel 2006, quando alcuni militari Usa di stanza in Iraq violentarono in gruppo una quindicenne araba, ne bruciarono il corpo e sterminarono la sua famiglia, Redacted ('omissis') è un pugno nello stomaco perché mostra una scomoda verità e perché è realizzato attraverso un mix di fiction e immagini d'archivio, foto di attualità e video scaricati da internet o effettuati dagli stessi militari, frammenti di blog, testimonianze vere ricostruite. Il film è un'opera di denuncia di forte impatto emotivo. Si conclude con le immagini degli orrori prodotti dalla guerra: una serie raccapricciante di bambini trucidati, mentre una voce ricorda che ai posti di blocco allestiti dagli americani in Iraq sono già morti oltre duemila civili." (Gloria Satta, 'Il Messaggero', 1 settembre 2007)

"Purtroppo pessima è apparsa l'attesa incursione del virtuosistico Brian De Palma nei territori sconvolti dell'Irak. Con 'Redacted' il regista di 'Black Dahlia' dimostra di vivere una fase interlocutoria della prestigiosa carriera, indeciso com'è tra il seguire la propria vena di raccontatore di storie e la tentazione di ergersi a paladino della protesta contro le scelte strategiche dell'amministrazione Bush. L'idea di mescolare brani di finzione tradizionale con spezzoni di documentari - ripresi soprattutto sulla rete da 'YouTube' e dai blog dei militari americani - non sarebbe malvagia, se poi il regista non pasticciasse con l'inserimento di un commento musicale stridente (addirittura gli svolazzi vocali della 'Tosca'!), la sommarietà dei giudizi e la serialità della polemica. Ammettendo pure che il caso di cronaca al centro del «mezzo film» sia verificato al 100 per cento, 'Redacted' non riesce a staccare l'ovvia indignazione per l'atroce delitto dalla pretensione tutta autoristica di volerlo firmare. (...) Alternando scolasticamente e monotonamente i punti di vista De Palma finisce per trascurare gli influssi profondi esercitati su ciascuno di questi gruppi dal conflitto e dal loro incessante, schizofrenico e, appunto, incontrollabile intreccio. La tecnologia video ad alta definizione concorre, inoltre, a stendere sulle immagini una patina fredda e straniante, in aperta contraddizione con la condivisibile energia della denuncia pacifista. Se è vero, come è vero, che la storia della guerra in Iraq viene abitualmente redatta dai media commerciali di massa, non è detto che il cinema debba fornirne una sorta di versione riveduta e corretta. Il rischio è che le due ipotesi di approccio si annullino a vicenda, privilegiando entrambe il facile choc alla dura profondità del dolore e della paura." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 1 settembre 2007)

"Tutto vero, quindi. E tutto falso. Tutta realtà, ma traslata in fiction. Con l'idea di tornare a parlare di guerra con una tecnologia esclusivamente digitale, dopo un lungo lavoro di ricerca di documenti su internet attraverso blog, siti militari, notiziari in rete, documenti pirata, De Palma però scopre che non può utilizzare nulla di quello che pure internet mostra al mondo perché le leggi non lo permettono. (...) De Palma non risparmia niente ('la guerra è questa') e anzi carica come un toro, mettendo sul piatto tutto ciò che può e che sa (e ne sa parecchio) per distruggerti lo stomaco e costringerti a credere fino in fondo che quello che stai vedendo è solo la pura realtà. Ricostruisce con meticolosità maniacale siti, blog, dichiarazioni, ambienti famigliari, persino fotografie di finta cronaca. (...) Un film pornografico e De Palma forse solo un voyer senza scrupoli. Ma 'Redacted' lascia senza fiato e in fondo non mostra altro che la verità. La guerra è quella cosa lì, inguardabile, insostenibile, e il regista ha fatto il suo compito fino in fondo. Ora sta a noi." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 1 settembre 2007)

"Pare che il suo nuovo Film abbia deluso i fan di Brian De Palma, perché non vi hanno riconosciuto lo stile manierista del loro regista preferito. Lui, comunque, li avverte fin dalle prime inquadrature, attraverso le parole del marine che vorrebbe diventare regista: 'Redacted' non un film di guerra dalle belle inquadrature epiche, che racconta una storia in modo ordinato e catartico, è un film sporco, duro, un mix d'immagini registrate con la telecamera, scaricate dal web, tinte dagli infrarossi nelle riprese notturne. (...) 'Falso' documentario, ma assolutamente verosimile, 'Redacted' consegna invece alle facce anonime di attori ignoti il compito di raccontarci una deriva di civiltà che il cinema non può ignorare. La distanza tra la rappresentazione delle due "sporche guerre" non è solo di linguaggio, ma psicologica, assiologia addirittura: quello di oggi è un film che ignora la speranza e rappresenta il disincanto di una nazione stanca di favole di guerra. Che segue nei telegiornali i morti in guerra, che ha osservato le esecuzioni via Internet e con sempre maggiore difficoltà crede ancora agli eroi che salvano la democrazia, nella realtà o sullo schermo." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 1 settembre 2007)

"L'effetto è straordinario: in parte ambiguo, perché la bravura del regista fa sì che tutto sembri assolutamente autentico, filmato durante lo svolgersi dei fatti; in parte senza emozione per la mancanza di commenti verbali; in parte rivelatore, De Palma lascia capire quanto l'informazione possa essere facilmente manipolabile e come sia composto questo esercito di volontari, gente che s'è magari arruolata per sfuggire alla giustizia, per psicopatia, persone senza cultura e con scarso addestramento sottoposte in Iraq alla pressione feroce della paura. La loro vita è molto bene illustrata. (...) Non tutti i soldati sono uguali, naturalmente: allo stupro della ragazzina e al massacro partecipano in pochi, uno resta fuori dalla casa, altri tentano di dissuadere. 'Redacted', anche equilibrato, rappresenta una prova di tecnica cinematografica eccezionale." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 01 settembre 2007)

"'Redacted', di Brian De Palma, è il più importante film americano degli ultimi anni ed è un capolavoro che non ci si aspettava dal regista di 'Carrie' e degli 'Intoccabili'. Non certo perché De Palma non sia un grande regista, tutt'altro: ma perché un autore 'di genere' come lui, alla verde età di 67 anni, ha sorpreso tutti con un film a metà tra il pamphlet politico e il cinema sperimentale, un'opera che potrebbe essere firmata da un intellettuale come Noam Chomsky e che ricicla a distanza di 40 anni la lezione del New American Cinema di Robert Kramer e Jonas Mekas. Tutto ciò per ribadire che la guerra in Iraq è basata su menzogne e che i giornalisti 'embedded', al seguito delle truppe Usa, continuano a raccontare menzogne. (...) E' come se De Palma avesse firmato a distanza di 18 anni il seguito di 'Vittime di Guerra', il suo film sul Vietnam, facendone una riflessione sull'ambiguità dei media e sui crimini dell'amministrazione Bush. Il tutto nell'arco di un'ora e mezza, con lucidità e profondità degne di un filosofo. 'Redacted' non è solo un film bello, forse non è nemmeno un film: è il mondo in cui viviamo, è un imprescindibile ritratto della nostra contemporaneità." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 1 settembre 2007)

"La doppietta americana De Palma-Haggis porta nel cuore del concorso veneziano la lacerazione di un popolo e di una nazione che si sta preparando alle disastrose conseguenze, anche interne, della guerra in Iraq. I due registi americani sembrano essersi accordati sui rispettivi punti di vista, e l'impressione che rimandano a noi, pubblico, è quella di vedere due film complementari uno all'altro. Mentre De Palma ha lavorato sul "macro" delle atrocità censurate dai media, Haggis si concentra sul micro di un padre alla ricerca di un figlio appena tornato dal fronte e misteriosamente scomparso. (...) Sia Haggis che De Palma dunque picchiano duro, e lo fanno pensando proprio al pubblico americano, che entrambi giudicano altamente inconsapevole di ciò che la guerra in Iraq è stata." (Roberta Ronconi, 'Liberazione', 2 settembre 2007)

Dalle note di regia: "Ancora una volta, una guerra insensata ha prodotto una tragedia insensata. Ho raccontato questa storia anni fa nel mio film 'Casualties of Wae (Vittime di guerra)'. Però gli insegnamenti della guerra del Vietnam sono caduti nel vuoto. Ma come raccontare oggi questa storia? E com'è cominciato tutto quanto? L'anno scorso al Toronto Film Festival mi ha avvicinato un rappresentante della HDNet Films per chiedermi se potesse interessarmi girare un film usando una tecnologia video ad alta definizione. Io ho risposto di sì, a condizione di poter trovare un soggetto adatto a essere esplorato con quello strumento. Poi ho letto di un episodio della guerra in Iraq in cui i membri di un plotone dell'esercito USA erano stati accusati di aver stuprato una ragazza di quattordici anni e di aver massacrato la sua famiglia, sparando in faccia alla vittima e dando fuoco al suo corpo. Com'era possibile che questi ragazzi si fossero spinti tanto in là? Cercando le risposte a questa domanda, ho letto blog di soldati e libri, ho guardato i video di guerra artigianali realizzati dai militari, ho navigato nei loro siti e ho esaminato i loro post su Youtube. Era tutto a disposizione, e tutto su video.
'Redact' significa redigere, o preparare per la pubblicazione. Spesso in un documento o in un'immagine redatta sono state semplicemente cancellate o oscurate le informazioni personali (o magari quelle impugnabili); pertanto, il termine 'redacted' viene spesso usato per definire documenti o immagini da cui siano state espunte le informazioni sensibili. La vera storia della nostra guerra in Iraq è stata redatta dai media commerciali di massa. Se siamo disposti a provocare questi disordini, allora dobbiamo anche affrontare le orrende immagini che conseguono da questi atti. Quando abbiamo visto quelle del Vietnam, i nostri cittadini hanno pretestato e hanno posto fine a quell'assurdo conflitto. Speriamo che le immagini di questo film sortiscano lo stesso effetto."