Quando Alice ruppe lo specchio

ITALIA 1988
Lester Parson è all'apparenza un uomo tranquillo, ma in realtà nasconde un terribile segreto: ha il vizio di giocare ai cavalli e, per finanziarsi, seduce ricche vedove per poi ucciderle. Un giorno però, qualcuno inizia a compiere dei delitti fin troppo simili ai suoi. L'identikit trasmesso dalla polizia e anche le tracce lasciate dall'assassino sembrano condurre proprio a lui. Lester inizia a sentirsi perduto, e proprio allora si accorge di non avere più la propria ombra. E' forse lei l'alter-ego assassino? E come riconciliarsi con la sua coscienza?
SCHEDA FILM

Regia: Lucio Fulci

Attori: Brett Halsey - Lester Parson, Ria De Simone - Alice Shogun, la vedova, Pier Luigi Conti - Randy, Sacha Darwin - Margie MacDonald, Zora Kerova - Virginia Field, Marco Di Stefano - Il senzatetto

Soggetto: Lucio Fulci

Sceneggiatura: Lucio Fulci, Carlo Alberto Alfieri

Fotografia: Silvano Tessicini, Luca Alfieri - operatore, Rolando Stefanelli - assistente operatore

Musiche: Carlo Maria Cordio

Montaggio: Vincenzo Tomassi

Scenografia: Francesco Vanorio

Costumi: Francesco Vanorio

Effetti: Angelo Mattei

Aiuto regia: Camilla Fulci

Altri titoli:

Touch of Death

When Alice Broke the Mirror

Durata: 90

Colore: C

Genere: HORROR COMMEDIA

Produzione: LUIGI NANNERINI E ANTONIO LUCIDI PER ALPHA CINEMATOGRAFICA, CINEDUCK CINEMATOGRAFICA

Distribuzione: SIGMA ECO.

NOTE
- IL FILM DOVEVA FAR PARTE DI UN CICLO DI SEI PELLICOLE A BASSO COSTO TUTTE DIRETTE DA FULCI E DESTINATE AL MERCATO STRANIERO. A CAUSA DI PROBLEMI PRODUTTIVI, PERO' IL REGISTA REALIZZO' SOLTANTO QUESTO E 'FANTASMA DI SODOMA'. GLI ALTRI FILM DELLA SERIE FURONO GIRATI DA LENZI, LUCHETTI, SIMONELLI, BIANCHI E MILIONI.
CRITICA
"Che Fulci - dal paradiso dei 'folli cineasti' in cui si trova - non se la prenda più di tanto con noi: ma questo suo 'Quando Alice ruppe lo specchio' rasenta il delirio. Una sceneggiatura priva di senso, accompagnata ad una recitazione dilettantesca (vedi il ghigno ridicolo di Brett Halsey con sega elettrica e vittima nuda sul letto) e ad una fotografia inesistente, cerca di convincere lo sventurato spettatore che l''écran fantastique' contempli simili scempi. E' giusto che qualche entusiasta cinefilo dedichi libri a Lucio Fulci. Che abbiamo anche amato, ma quando scriveva sceneggiature per Alberto Sordi e dirigeva con modestia Franchi e Ingrassia". (r.p.)