Protezione

Moolaade

L'ultraottantenne Sembene Ousmane scende in campo per denunciare l'infibulazione. Con un film prima di tutto necessario

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SENEGAL 2004
Collé Gallo Ardo Sy ha subito la Purificazione (infibulazione) e per questo vuole sottrarre la sua unica figlia alla stessa tortura. Quando quattro ragazzine di un altro villaggio si rifugiano in lacrime da lei per scampare a questa pratica, Collé riesce a salvarle grazie al potere del Moolaadé. Il villaggio esplode nello scontro tra due valori: il diritto d'asilo e il rispetto di un'antica tradizione.
SCHEDA FILM

Regia: Ousmane Sembène

Attori: Fatoumata Coulibaly - Colle' Ardo Gallo Sy, Maimouna Helene Diarra - Hadjatou, Salimata Traore' - Amsatou, Aminata Dao - Alima Ba, Dominique T. Zeida - Mercenario, Mah Compaore'

Sceneggiatura: Ousmane Sembène

Fotografia: Dominique Gentil

Musiche: Boncana Maiga

Montaggio: Abdellatif Raiss

Scenografia: Joseph Kpobly

Durata: 117

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: OUSMANE SEMBENE PER FILMI DOMIREW

Distribuzione: LUCKY RED (2006)

Data uscita: 2006-03-08

NOTE
- GRAN PREMIO "UN CERTAIN REGARD" AL 57MO FESTIVAL DI CANNES (2004); 'PREMIO PER LA MIGLIOR REGIA' AL 9TH ZIMBABWE INTERNATIONAL FILM FESTIVAL; 'MIGLIOR FILM' AL NATIONAL SOCIETY OF FILM CRITICS AWARDS; 'GRAN PREMIO DELLA GIURIA' AL FESTIVAL INTERNATIONAL DU FILM DE MARRAKECH 2004; NOMINATION COME 'MIGLIOR FILM STRANIERO' ALL'EUROPEAN FILM AWARD.
CRITICA
"La guerra dei sessi vista dall'Africa nera, dove non ci si combatte a colpi di carte bollate ma di mutilazioni genitali inflitte in nome di una tradizione più antica del Corano e della Bibbia. Dietro alla cinepresa c'è uno dei grandi padri del cinema africano, il senegalese Sembene Ousmane, 82 anni. Davanti, una donna del Burkina Faso che applica il 'Moolaadé' (diritto d'asilo) a quattro bimbe in fuga dal rito dell'escissione. (...) Lo schema è quasi brechtiano (ci sono anche un commerciante e un emigrato di ritorno), l'ambientazione quotidiana (tutto accade oggi ), ma ogni gesto prende un'eco mitica. Va in scena la nascita della politica (tre donne sposate allo stesso marito che confabulano di notte) e della democrazia. Il mondo rinasce ogni giorno. Non sono molti i film capaci di raccontarlo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 10 marzo 2006)

"Definirlo un film femminista perché racconta il rifiuto di alcune donne del Burkina Faso per l'ignobile (e maschilista) usanza barbara dell'escissione o infibulazione, presente oggi in 38 dei 54 stati africani, è riduttivo. Il vecchio patriarca del cinema nero Sembene Ousmane, al secondo atto di una trilogia, offre un bellissimo, polemico film corale di antropologia culturale. Regìa semplice e saggia per raccontare una rivolta di costume che impegna non solo le bambine ribelli ma anche l'uso della radio, mentre un figliol prodigo torna da Parigi al villaggio con infernali doni mediatici. (...) L' interessante racconto ha momenti cupi e ìlari, diffonde verità collettiva con momenti afro-goldoniani." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 10 marzo 2006)

"Il vecchio maestro affabula il problema attraverso le relazioni tra i personaggi, il loro confronto. E se per il film circola un'atmosfera vagamente fiabesca (la disposizione delle luci, la scelta dei colori), tuttavia egli applica un linguaggio diretto, semplice. Senza alcuno schematismo dimostrativo - non ne ha bisogno - ma con inquadrature nitide e con una sicura valorizzazione degli interpreti, per la maggior parte non attori di professione." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 marzo 2006)