Poveri ma belli
In un caseggiato di uno dei più antichi rioni di Roma vivono due giovani bulli, Romolo e Salvatore, vanagloriosi e spacconi, poco amanti del lavoro, con l'animo intento ai facili amori. Romolo fa il bagnino in uno stabilimento balneare sul Tevere e Salvatore è commesso in un negozio di dischi. I due sono amici intimi ed anche le loro famiglie sono tra loro legate. Accade che non lontano dalla loro casa apre bottega un sarto che ha una bella figliola, Giovanna. I due giovani si mettono a fare la corte alla ragazza, che lavora nella bottega paterna e non disprezza i loro omaggi. I due sono molto diversi di temperamento: Romolo è gioviale e scherzoso, mentre Salvatore ha un carattere un po' aspro ed è geloso. Ciascuno dei due si crede il prescelto, mentre in realtà Giovanna è in dubbio e non sa decidersi. Alla fine risolve di promettersi a Salvatore, ma quando Romolo finge di uccidersi per il dispiacere di perderla, le cose tornano al punto di prima. E così continuerebbero per un tempo indefinito se Giovanna non incontrasse un precedente fidanzato, del quale è ancora innamorata. Romolo e Salvatore restano delusi, ma non tardano a consolarsi: ciascuno dei due supera la crisi corteggiando la sorella dell'altro.
CAST
- Regia:
- Attori: - Giovanna, - Romolo, - Salvatore, - Tranviere, - Anna Maria, - Zio Mario, - Marisa, - Padre di Giovanna, - Ugo, - Il portinaio, , , , , , , , , , , , , , , ,
- Soggetto: Dino Risi
- Sceneggiatura: Dino Risi, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa
- Fotografia: Tonino Delli Colli
- Musiche: Piero Morgan (Piero Piccioni), Giorgio Fabor
- Montaggio: Mario Serandrei
- Scenografia: Piero Filippone
- Arredamento: Giorgio Giovannini
- Costumi: Beni Montresor
CRITICA
"Roma e un certo ambiente popolaresco continua ad essere l'argomento preferito del cinema italiano più sincero: un cinema senza eccessive pretese polemiche (...) ma non per questo meno lieto e vitale, meno autentico e piacevole". (Gian Luigi Rondi, "La Fiera Letteraria", 13 gennaio 1957).
"Piacevole e arguta commedia di borgata del giovane Dino Risi che con vivaci pennellate fa il gustoso ritratto di una Roma che non c'è più, sbeffeggiando con benevola indulgenza bulletti e pupattole. La provocante Marisa Allasio straripa dal bikini mandando come è ovvio in tilt, oltre agli spettatori maschi, i compianti (e incredibilmente bravi) Maurizio Arena e Renato Salvatori". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 agosto 2001)
"Piacevole e arguta commedia di borgata del giovane Dino Risi che con vivaci pennellate fa il gustoso ritratto di una Roma che non c'è più, sbeffeggiando con benevola indulgenza bulletti e pupattole. La provocante Marisa Allasio straripa dal bikini mandando come è ovvio in tilt, oltre agli spettatori maschi, i compianti (e incredibilmente bravi) Maurizio Arena e Renato Salvatori". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 7 agosto 2001)