PIANOSEQUENZA

ITALIA 2004
Come in un interminabile pianosequenza si intrecciano le vicende di alcuni amici. Paolo, scrittore perfezionista che non finisce mai di limare il suo primo romanzo, la sua fidanzata Maria che sentendosi trascurata da lui entra nel giro delle 'protette' di un compagno di scuola di Paolo, Francesco, che ha trovato così il modo di diventare ricco. Michela, amica di Maria, si innamora di Marco, e intanto incontra il pony Sandro che si dirige da Gianni, il padre di Paolo che si incontra con Petra, una prostituta d'alto bordo... Tutto si sussegue fino a...
SCHEDA FILM

Regia: Louis Nero

Attori: Daniele Savoca - Paolo, Giorgia Cardaci - Maria, Simona Nasi - Petra, Sax Nicosia - Francesco, Tiziana Catalano - Madre, Flavio Sciolè - Marco, Aldo Rendina - Sandro, Carlo Gerbino - Cupido, Lola Gonzales Manzano - Michela, Pietro Di Legami - Gianni, Ezio Bodo, Papi Savage', Cedric Kibongui, Gustavo Rol, Mauro Avogadro, Mek Ndongala, Franco Beltrame, Salvatore Canato, Sabrina Rubino, Eva Nari, Gian Maria Leone, Sara Delmonte, Alberto Mazzari, Emanuele Vallinotti, Pier Giorgio Rabino, Daniela Destefanis, Giuliano Daniele

Soggetto: Timothy Keller, Louis Nero

Sceneggiatura: Timothy Keller, Louis Nero

Fotografia: Louis Nero

Musiche: Tiziano Lamberti

Scenografia: Salvatore Canato, Federico Frattiani

Costumi: Viola Verra

Durata: 120

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: GIRATO IN ALTA DEFINIZIONE E SUCCESSIVAMENTE VIDIGRAFATO SU PELLICOLA 35 MM

Produzione: ASSOCIAZIONE CULTURALE "L'ALTROFILM", R.V.EN.

Distribuzione: R.V.EN. (2005)

Data uscita: 2005-02-25

NOTE
- FILM INTERAMENTE GIRATO CON LA TECNICA DEL PIANO SEQUENZA

- IL FILM E' USCITO A TORINO E A GENOVA IL 18 FEBBRAIO 2005
CRITICA
"Cinema da guinness dei primati. Il giovane produttore-regista Louis Nero, classe '76 molti corti e due lunghi all'attivo, prende una camera digitale, 10 attori molto bravi e gira per due ore senza stacchi al montaggio 'Pianosequenza', dramma surreale in una Torino notturna e metafisica. (...) Una stimolante via di mezzo che ricorda l'approccio del Resnais de 'L'anno scorso a Marienbad', soprattutto per quanto riguarda la personalità della macchina da presa, che decide a quale personaggio incollarsi scandendo con maestria il ritmo di questo folle universo. E non manca l'autoironia come quando il padre dello scrittore lo accusa di parlare in modo pomposo per non essere da meno dieci secondi dopo." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 febbraio 2005)