NESSUNO MI CREDE

ITALIA 1992
Un'aspirante scrittrice, Susi, vive sola annoiandosi in stentate stesure di romanzetti rosa e leggendo avidamente libri gialli. Una giovane modella spagnola, Mai, tenta di ridarle voglia di vivere e di fare suggerendole di scrivere una storia di spionaggio. Se non che Mai, a un certo momento sparisce, lasciando dietro di sè tracce inquietanti. La fantasia di Susi crea ipotesi da giallo. La polizia propende a ritenere Susi coinvolta nell'inspiegabile accaduto. C'è anche un non meglio identificato Fabrizio, che attira, ignaro, l'attenzione e le aspirazioni affettive di Susi. Alla fine Mai ricompare: era semplicemente assente per lavoro.
SCHEDA FILM

Regia: Anna Carlucci

Attori: Maurizio Cardillo, Gino Clemente - Roberto, Mariangela Colonna, Stefano Davanzati - Fabrizio, Giannina Facio - Mai, Isabella Ferrari - Susi, Giorgio Gobbi - Barocci, Maurizio De Razza - Mister X, Mario Patanè - Tecnico Sip, Claudio Parise - Claudio, Rodolfo Laganà, Monica Guazzini - Rosa, Sergio Solli - Commissario, Nathalie Caldonazzo

Soggetto: Anna Carlucci, Fabio Toncelli

Sceneggiatura: Anna Carlucci, Fabio Toncelli

Fotografia: Marco Onorato

Musiche: Luigi Ceccarelli

Montaggio: Antonio Siciliano

Scenografia: Lucio Di Domenico

Durata: 100

Colore: C

Genere: COMICO

Produzione: PAOLO LANDOLFI PER LA M.D.L., SURF FILM, RETEITALIA

Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI

NOTE
COSTUMI DI KATIA DOTTORI.
CRITICA
L'aver posto ogni cosa fin dall'inizio in chiave farsesca conferisce alla narrazione un andamento sciatto e insignificante: non ironia sulle donne sole a caccia di notorietà; non umorismo sulle fantasie esaltate di una accanita lettrice di libri gialli non satira di una polizia presuntuosa e maldestra; non infine demitizzazione delle ricorrenti storie poliziesche e di spionaggio fasullo. (Segnalazioni Cinematografiche).
"'Nessuno mi crede' è un film che si abbandona alle insignificanze, al bla-bla, all'ovvio spersonalizzato. Taluni spunti surreali son posticci, l'impronta 'femminina' lontanamente almodoroviana farebbe sussultare il più tollerante Pedro e Isabella Ferrari rimane, non per demeriti suoi, inchiodata ai nastri di partenza." (Fabio Bo, Il messaggero 19/05/92).